RIASSUNTO DEL COLONIALISMO

RIASSUNTO DEL COLONIALISMO

RIASSUNTO DEL COLONIALISMO


Imperialismo


Oltre alla necessità di materie prime, questo tipo di colonialismo era motivato anche dalla volontà di ottenere degli sbocchi commerciali per l’industria europea—> in pratica si volevano vendere alle colonie i prodotti realizzati dalle industrie e dalla manifattura europea.


Colonialismo di sfruttamento


La Spagna è stata la prima a praticare questa forma di colonialismo che aveva lo scopo di prevalere ricchezze dal paese colonizzato per utilizzarle in patria. All’inizio i coloni non erano moltissimi, poi, quando fu chiara la possibilità di sfruttare altre risorse, la popolazione iniziò a trasferirsi dalla Spagna alle colonie—> in questo modo il colonialismo passa da essere un colonialismo di sfruttamento ad un colonialismo di insediamento.
Le terre del nuovo continente erano considerate (anche a livello giuridico) un possedimento diretto della corona spagnola che affidava ai coloni dei territori affinché venissero amministrati, colonizzati e evangelizzati (vi si doveva diffondere la religione cristiana!) grazie a pieni poteri su cose e persone e col solo obbligo, spesso disatteso, di versare al Re un quinto delle ricchezze che ne venivano ricavate.


Colonialismo commerciale

Venne portato avanti dai portoghesi e dagli olandesi, che sfruttavano le colonie per ottenere prodotti da rivenere sul mercato europeo.


Impero coloniale olandese nel sud est asiatico


(1600)
I portoghesi realizzano il loro impero coloniale fra il 1505 e il 1580, giungendo prima in Africa e poi verso le Indie, dove però riuscirono ad insediarsi solo in alcune zone. I portoghesi colonizzarono anche il Brasile, dove, poiché c’era poca popolazione, furono portati molti schiavi negri.
Gli olandesi, invece, realizzano nelle Molucche un colonialismo di piantagioni: nella colonia avviano piantagioni con una manodopera costituita prevalentemente da schiavi. Gli olandesi si insediano in Sud Africa con i boeri—>contadini olandesi in fuga dall’Europa cattolica (e dopo il 1685 con gli ugonotti) dove portano avanti un colonialismo di insediamento (vennero poi sostituiti dagli inglesi).


Colonialismo di insediamento


Venne portato avanti, almeno inizialmente, per ridurre la pressione demografica di alcuni paesi europei dove la popolazione stava crescendo in modo sproporzionato rispetto alla possibilità di trovare terre da coltivare, lavoro e condizioni di vita accettabili—->ad esempio in Inghilterra che fu tra le più attive nella colonizzazione del nord america. Le popolazioni locali venivano in genere cacciate o sterminate, più che rese schiave—>ad esempio lo sterminio dei pellirosse da parte dei coloni inglesi sul territorio americano.


La spartizione dell’Africa nell’imperialismo di fine ‘800


L’imperialismo ha caratteri diversi a seconda delle condizioni storiche ed industriali delle nazioni europee:
Quello inglese, ad esempio, è un imperialismo a 360°—> seguì una politica coloniale “tradizionale” (come a Suez, Città del Capo, Singapore, Cina), sia una politica di conquista territoriale (Africa e India), sia uno sfogo demografico (Australia e Sud Africa).
L’imperialismo francese attuò forme di gestione diretta e autoritaria dei territori.
La Germania ha uno sviluppo coloniale ritardato: solo a fine ‘800 si orienta verso l’ unica zona africana rimasta ancora “libera” —> Camerun, Tanganica.

L’Italia attua una precisa politica imperialistica solo nel ‘900, ma non avendo i mezzi per esportare un forte sviluppo industriale, si limita a praticare il semplice sbocco demografico.
Va menzionato anche il Giappone, per il suo tardivo ma rapido sviluppo industriale, punta alla conquista di territori vicini, cui applica un duro regime di occupazione militare e di sfruttamento economico.

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