PREROMANTICISMO Fine ‘700 inizi ‘800

PREROMANTICISMO Fine ‘700 inizi ‘800


Il preromanticismo è un insieme di sentimenti che sembrano annunciare il vero romanticismo, per esempio, l’importanza del sentimento, la malinconia, il pessimismo, il sentimento della morte, i paesaggi lugubri, l’amore per il primitivo, (sentimenti spontanei privi di razionalità). Non si deve però staccare l’illuminismo dal preromanticismo, perchè vi sono aspetti illuministici anche in poeti pre­ro­man­ti­ci come l’Alfieri (illuminista), che è il più grande poeta preromantico italiano, piena di passione impetuosa, di malinconia, di solitudine: autore di “Saul”.


In Francia abbiamo uno scrittore illuminista in cui ritroviamo anche molti sentimenti preromantici: Rousseau, il quale diceva che solo con il ritorno alla natura l’uomo poteva essere felice; però Rousseau crede che l’uomo possa ritornare alla felicità naturale perchè egli è un illuminista (cioè ottimista) e crede che con una giusta cultura l’uomo possa ritornare alla naturalezza dei suoi sentimenti, mentre i romantici, pur amando la natura, non credono che l’uomo possa raggiungere la felicità perchè c’è stata la delusione storica della Rivoluzione Francese.

Il più importante movimento preromantico in Germania fu lo Sturm und Drang (traduzione di “Tempesta e Assalto”) che si ribellava alla ragione dell’illuminista, esaltando il sentimento e la natura.

 A questo movimento partecipò il poeta Goethe che scrisse –I dolori del giovane Werther–, un romanzo epistolare conosciuto anche da Foscolo. I sentimenti preromantici furono anche conosciuti per mezzo della cosiddetta poesia sepolcrale degli inglesi Young (Pensieri Notturni) e di Gray (Elegie sopra un cimitero di campagna) soprattutto per i poemi di Ossian che sono delle opere pubblicate da MacPherson e che si possono considerare dei canti popolari forse scritti da un certo Ossian, un antico guerriero e poeta scozzese, che in Italia furono tradotti da Cesarotti. Questi poemi parlavano della morte, della notte, del piacere al dolore, di paesaggi tristi e di tombe. Come dice il critico moderno Binni, l’Ossian di Cesarotti fu  molto importante per i poeti italiani, perchè gli fece conoscere temi nuovi.