POLIPOSI NASALE

POLIPOSI NASALE

POLIPOSI NASALE


POLIPOSI NASALE, degenerazione benigna edematosa della pituitaria, intendendosi con pituitaria non soltanto la mucosa nasale, ma anche quella che tappezza le cellule etmoidali ed i diversi seni paranasali; la poliposi non costituisce pertanto una neoformazione ed è più esatto usare il termine di poliposi nasosinusale. L’eziologia è oscura; la poliposi può essere il risultato di una infezione attenuata dei seni paranasali e particolarmente dell’etmoide, infezione non riconosciuta, il cui inizio può rimontare alla prima infanzia; certamente importante è il terreno costituzionale, diatesico ed allergico; l’infiltrazione edematosa trova delle condizioni anatomiche favorevoli per la struttura lassa, a larghe maglie, del tessuto sottomucoso e per la sottigliezza dell’epitelio di rivestimento; queste condizioni si verificano particolarmente a livello dell’etmoide, che con il seno mascellare costituisce la zona di elezione della degenerazione edematosa; il polipo rappresenta semplicemente l’infiltrazione edematosa esuberante ed il suo peduncolo si forma sotto l’azione del suo peso, come la sua forma si modella a contatto delle superfici ossee vicine. La sintomatologia è caratterizzata da ostruzione nasale progressiva, che può accompagnarsi a cefalea e ad anosmia; in alcuni casi vi sono un’accentuazione dei riflessi nervosi, ipersecrezione a carattere acquoso e crisi parossistiche di sternuti; la sintomatologia si accentua in presenza di forte umidità atmosferica e per ogni causa di congestione cerebrale, sia di origine digestiva che ovarica. Obiettivamente la rinoscopia anteriore rivela la presenza della massa poliposa che ha aspetto liscio, gelatinoso, traslucido, di colorazione bianco-grigiastra; al tocco la massa si mostra insensibile, di consistenza gelatinosa, e non sanguigna; la rinoscopia posteriore rivela la presenza di polipi quando essi debordano dalle coane; al completamento diagnostico provvede l’esame radiologico dei seni paranasali. L’evoluzione è abbastanza lenta ma inarrestabile quando non si provveda all’asportazione chirurgica; sono comunque facili e numerose le recidive; onde evitarle per quanto possibile, o quanto meno procrastinarle, l’intervento chirurgico deve essere radicale; all’asportazione dei polipi si associa pertanto la resenzione della testa del turbinato nasale medio, l’apertura dell’etmoide anteriore ed il curettage del seno mascellare.

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