POETICA DI UNGARETTI

POETICA DI UNGARETTI

POETICA DI UNGARETTI


Poetica
Ungaretti concepisce la poesia come strumenti di conoscenza della realtà; infatti egli ritiene che la conoscenza della realtà interiore ed esteriore della coscienza non si raggiungono per via razionale o scientifica, ma per via analogica, alogica, arazionale; questa via appunto consente di scoprire le relazioni esistenti tra gli esseri umani e perviene alla coscienza di sentirsi in armonia con l’universo alla percezione dell’assoluto e alla fede di Dio. Secondo Ungaretti la poesia è molto importante nella vita degli uomini perché esprime ciò che è inesprimibile nel fondo dell’anima, ciò che è che nell’inconscio. È compito del poeta portarlo fuori. Ogni parola esprime allora un abisso che il poeta deve penetrare e portare alla luce i segreti più nascosti che l’uomo ignora dentro di sé. 
Quindi la sua poesia contiene la storia dell’itinerario del poeta: dall’angoscia esistenziale, che deriva dal senso di dolore, alla fede in Dio; dalla condizione di “uomo di pena” alla condizione di “uomo di fede”. Questa sua ideologia spiega il titolo “Vita di un uomo” che egli assegnò alla raccolta delle sue opere. Naturalmente per poter ricercare l’autenticità dell’essere, egli necessitava di un’espressione adeguata, che la individuò nella parola nuda, scabra ed essenziale, che riconduceva alla purezza e freschezza delle origini dell’uomo.
“L’esperienza poetica è esplorazione di un personale continente d’inferno, e l’atto poetico, nel compiersi, provoca e libera, qualsiasi prezzo possa costare, il sentire che solo in poesia si può cercare e trovare libertà. Continente d’inferno, ho detto, a causa della singolarità del sentimento di non essere come gli altri, ma in disparte, come dannato, e come sotto il peso di una speciale responsabilità: quella di scoprire un segreto e rivelarlo agli altri. La poesia è scoperta della condizione umana nella sua essenza, quella di essere un uomo d’oggi, ma anche un uomo favoloso, come un uomo dei tempi della cacciata dall’Eden; nel suo gesto d’uomo, il vero poeta sa che è prefigurato il gesto degli avi ignoti, nel seguito di secoli impossibile a risalire, oltre le origini del suo buio.”