POESIA PRIMAVERA ANALISI COMPLETA
Giuseppe Villaròel
Il sole batte, con le dita d’oro,
alle finestre. Uno squittìo sottile è sui tetti. Nell’orto la fontana ricomincia a cantare. È primavera.La chiesa, in alto, con le croci accese i monti immensi con le cime rosa, le strade bianche con gli sfondi blù. È primavera. È primavera. Il cielo spiega gli arazzi delle nubi al vento. Il mare ha un riso azzurro e un brivido di seta. Giuseppe Villaròel |
personificazione e metafora
sinestesia onomatopea allitterazionepersonificazione metonimia metafora personificazione(doppia) personificazione, sinestesia e metafora |
METRICA
Il ritmo è lento visto che sono presenti delle frasi molto corte e alcune legate da coordinazione.
La punteggiature è presente in particolare i due punti e le virgole.
RIME
Le principali assonanze sono:
1 . terra primavera seta
mentre le consonanze:
1 . oro primavera mare
2 . sottile cielo
3 . accese rosa
Sono presenti anche delle ripetizioni di suoni come le alliterazioni:
batte squittio sottile tetti
I suoni sono aperti
SCARTO LINGUISTICO
Il poeta inventa anche un termine: “Verziga”, che significa ve
TEMA
Sono presenti anche degli altri campi semantici che sono presenti nelle espressioni:l’albero gemma, verzica la terra, la pergola è fiorita.
Nella poesia sono poi presenti anche dei simboli:
Sole allude alla primavera
Colori (chiari, azzurro e rosa) = luce e rinascita
PARAFRASI
Si sente uno squittio sul tetto. Nell’orto si ricomincia a sentire il rumore (dell’acqua della fontana). E’ primavera.
Le chiese hanno in alto le croci illuminate (dal sole), le cime degli immensi monti sono rosa (per il sole), le strade sono bianche con lo sfondo blu (del cielo). E’ primavera.
E’ primavera. Il vento sparge le nubi nel cielo come se stesse spiegando gli arazzi, l’albero germoglia, i campi diventano verdi. Nel cortile è fiorita la vite. Le donne si affacciano ai balconi vestite di colori chiari. E il mare divenuto azzurro sembra sorridere ed è percorso da un brivido lieve come la seta (onde).
DIVISIONE IN SILLABE
al-le fi-ne-stre.
u-no squ-it-tìo sot-ti-le
è sui tet-ti: nel-l’or-to la fon-ta-na
ri-co-min-ci-a a can-ta-re. e’ pri-ma-ve-ra.
le chie-se, in al-to, con le cro-ci ac-ce-se,
coi mon-ti im-men-si con le ci-me ro-sa,
le stra-de bian-che con gli sfon-di blu.
e’ pri-ma-ve-ra. e’ pri-ma-ve-ra.
il cie-lo spie-ga gli a-raz-zi del-le nu-bi al ven-to.
l’al-be-ro gem-ma. vérzi-ca la ter-ra.
nel cor-ti-le la per-go-la è fio-ri-ta.
ai bal-co-ni le don-ne in ve-sti chia-re.
e il ma-re ha un ri-so az-zur-ro
e un bri-vi-do di se-ta