POEMETTI IN PROSA DI CHARLES BAUDELAIRE

POEMETTI IN PROSA DI CHARLES BAUDELAIRE


Come i Fiori del male, anche i Poemetti in prosa o Lo spleen di Parigi (Petits Poémes en ProseLe Spleen de Paris – Baudelaire mori prima di decidere quale dei due titoli adottare per la sua raccolta) hanno avuto una gestazione difficile, durata più di un decennio. Il poeta aveva ideato quest’opera già nel 1857, e l’aveva provvisoriamente intitolata Poemi notturni (Poèmes nocturnes). Doveva essere un allargamento e un completamento dei temi della raccolta maggiore, tradotti nella forma abbastanza inconsueta della prosa poetica. Ma quando Baudelaire dedica i suoi poemetti ad Aréne Houssaye, nella speranza che questi li pubblichi su La Presse e l’Artiste, il titolo è già cambiato in La luce e il fumo (La lueur et la fumèe) e l’indice elenca cinquanta titoli (ma sono solo una decina i brani già stesi). Ben presto, titolo e numero variano ulteriormente. La definitiva edizione del 1869, quella che appare nella Edizione definitiva curata da Asselineau e Banville, comprende cinquanta brani completi, sui centodieci previsti da un indice provvisorio compilato da Baudelaire, più che un Epilogo in versi. Nella dedica – presentazione, il poeta “confessa” di aver imitato, per quanto riguarda la formula dei poemetti in prosa, Aloysius Bertrand (1807-1841) e il suo Gaspard de la nuit: “mi è venuta l’idea di tentare qualcosa di analogo e di applicare alla descrizione della vita moderna, o meglio di una vita moderna e più astratta, il procedimento che lui aveva applicato a dipingere la vita antica, tanto pittoresca”. E prosegue indicando i suoi temi programmatici: “chi di noi, nei giorni di brillante ambizione, non ha sognato, aspirato al miracolo di una prosa poetica, musicale, senza ritmi e senza rima abbastanza agile e contrastata per adattarsi ai movimenti lirici dell’anima, alle ondulazioni dei sogni, ai sussulti della coscienza ?”. I Poemetti in prosa sono brevi “momenti”di vita parigina che riecheggiano stati d’animo, sensazioni ritmi e frasi dei Quadri parigini. Se la poesia dei Fiori del male influenzerà la poetica simbolistica e decadentistica, quella dei Poemetti in prosa ispirerà il successivo momento realista e poi quello surrealista.