PIRANDELLO UNO NESSUNO E CENTOMILA

PIRANDELLO UNO NESSUNO E CENTOMILA

PIRANDELLO UNO NESSUNO E CENTOMILA


Trama:

La storia narra, in un lungo monologo,  della vicenda di Vitengelo Moscarda, narrata da lui stesso, che ha inizio dal momento in cu la moglie con leggerezza ingenua gli fa notare un’imperfezione del suo naso. Da questa considerazione il protagonista si incamminerà in sentieri interiori fino ad allora ignorati, a partire da quel mondo esteriore che ha sempre creduto di conoscere. Sentendosi annullato nella sua esteriorità ( Nessuno), consapevole infine di essere per gli altri tante persone quante sono coloro che lo guardano (Centomila), arriverà a conoscere e comprendere se stesso (Uno) nel momento in cui concepisce il movimento incessante che pervade ogni cosa, e che da fuori di noi deve arrivare ad operare in noi. Abbandonato dalla moglie e costretto a vivere in un ospizio, vive finalmente più di quanto non abbia fatto precedentemente la “scoperta”, quando era un uomo come tanti, contento della propria condizione, sicuro del suo mondo immobile.

Personaggi:

Vitangelo Moscarda – protagonista, Dida – moglie di Vitangelo, Quantorzo e Firbo – Banchieri, Anna Rosa – amica della moglie, Monsignor Partanna – vescovo

Presentazione di un personaggio:

Vitangelo Moscarda. E’ il protagonista del racconto e il suo narratore, essendo il suo un monologo; ogni cosa ci è mostrata attraverso il suo punto di vista, analitico e critico. Si descrive in tutte le sue caratteristiche, fisiche e psichiche. Se con le prime si presenta in modo immediato ( capelli rossi, ); le seconde le scopriamo lungo tutto il racconto. Vulnerabile e indifeso, unica vero “portatore” di umanità fra tutti i personaggi citati e presentati, Vitangelo cerca se stesso in un mondo che non conosce,specchio forse della sua interiorità, anch’essa sconosciuta e fino ad ora ignorata. Egli scopre infatti entro di se persone e caratteri diversi e mai sospettati; quasi ridotto alla pazzia, o all’illuminazione, troverà la cura in quello stesso mondo che aveva provocato la sua instabilità, osservandolo  e comprendendo il miracolo di ogni giorno, in un eterno cambiamento che fa convivere l’uno con i centomila per annullarsi nella sola e pura esistenza.

Luoghi della vicenda narrata:

La vicenda si svolge a Richieri, paese in cui vive il protagonista, fra la casa di quest’ultimo, la banca, il convento, le vie della città e infine l’ospizio.

Tempo della storia:  

Il tempo in cui si svolge la storia è presumibilmente quello contemporaneo all’autore, quindi verso i primi del novecento.

Tempo del racconto:  

Gli avvenimenti seguono un ordine cronologico, narrati in una seconda fase dal protagonista. Il tutto si svolge in pochi giorni. 

Tematiche proposte:

Attraverso l’ironia e spesso anche la comicità, Pirandello ci presenta a partire da una situazione abbastanza paradossale, un grandissimo mondo di riflessioni, che iniziando con una considerazione su un difetto fisico arriva fino alle profondità più inesplorate della psiche. Come dialogando con il lettore, il protagonista spiega quasi all’esaurimento, forse anche per riuscire a comprendere la sua stessa scoperta, le dinamiche dei nostri rapporti, con gli altri e con noi stessi, sia della vera e propria fisicità, i problemi con il corpo e con gli altri corpi o il vedersi allo specchio, sia dei nostri gusti personali , la nostra anima, i comportamenti sociali. L’autore smaschera il mondo sociale, la società fatta da singoli individui tutti presi da un’identità che in realtà non esiste, per farci tornare alla purezza dell’esistere in se stesso.

Frase da ricordare:   

Quando uno vive, vive e non si vede. Conoscersi è morire.

Di ciò che possa essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso.

Incipit:  

<< Che fai? >> mia moglie mi domandò, vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.

<< Niente, >> le risposi, << mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo avverto un certo dolorino. >>

Mia moglie sorrise e disse: << Credevo ti guardassi da che parte ti pende. >>

Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato la coda: << Mi pende? A me? Il naso?>>

E mia moglie placidamente: << Ma sì, caro. Guardàrdatelo bene: ti pende verso destra.>>

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