Pidocchi

SALUTE E BAMBINI

Pidocchi: i prodotti in commercio

In commercio si trova di tutto per trattare i pidocchi: shampoo, mousse, spray, lozioni, olii. Come scegliere il migliore? È bene fare una premessa: gli studi clinici effettuati sui diversi prodotti non sono giunti a conclusioni univoche.

di Daniela Ovadia

I prodotti in commercio

In commercio si trova di tutto: shampoo, mousse, spray, lozioni, olii. Come scegliere il migliore? È bene fare una premessa: gli studi clinici effettuati sui diversi prodotti non sono giunti a conclusioni univoche, perché alcuni parassiti possono sviluppare resistenze locali.

Cionostante, in linea generale, permetrina, piretrine naturali e malathion (i tre principi attivi ad azione insetticida più diffusi) possono essere considerati ugualmente efficaci nei confronti dei parassiti adulti, mentre le piretrine sembrano leggermente più efficaci delle altre nei confronti delle uova (anche se in tutti gli studi, per ottenere una completa eradicazione, è stato necessario ricorrere a due trattamenti).

Infine il malathion non è indicato in bambini di età inferiore ai 6 anni. È importante notare che nessuno degli studi effettuati su questi prodotti ha utilizzato la formulazione in shampoo, che in genere risulta la meno efficace perché il principio attivo viene diluito dall’acqua e perché il tempo di posa è piuttosto ridotto. Altri prodotti ancora in commercio a base di alcol benzilico o lindano non sono raccomandati in quanto sono attivi solo sul pidocchio adulto e non eliminano le uova.

Un test effettuato dall’associazione di consumatori Altroconsumo sui prodotti in vendita in Italia rileva lo stesso problema già segnalato a carico dello shampoo e conclude raccomandando l’uso delle formulazioni in gel, spray o mousse termosensibile, che si scioglie col calore del capo e si distribuisce con uniformità lungo tutto il fusto ma soprattutto nelle vicinanze dello scalpo, laddove sono presenti le lendini.

Le linee guida prodotte dalla Cochrane Collaboration, un ente autonomo di verifica delle indicazioni terapeutiche alla luce delle prove scientifiche, giungono alla stessa conclusione e sconsigliano vivamente anche l’uso di polveri, che possono essere inalate e risultare tossiche.

I principi attivi insetticidi

Nel recarvi in farmacia per comprare un prodotto contro i pidocchi non acquistate qualsiasi cosa. Informatevi prima su quali sono i composti più efficaci per il caso che dovete trattare, verificate tempi di posa e modalità di distribuzione sul capello e fatevi spiegare dal farmacista qual è il principio attivo contenuto nella marca che vi propone. Tenete conto delle formulazioni che si sono già rivelate efficaci in passato, ma provate a utilizzare sostanze diverse specie se dovete fare più trattamenti ravvicinati. In questo modo minimizzerete il rischio di resistenze.

Le piretrine

Le piretrine sono una miscela di composti derivati da Chrysanthemum cinerariaefolium, presenti sul mercato in formulazioni spesso associate al piperonil-butossido: questa combinazione aumenta l’efficacia e riduce lo sviluppo di resistenze. Le piretrine agiscono bloccando il sistema nervoso del pidocchio, portandolo alla paralisi e alla morte. Inoltre presentano attività ovicida. Queste sostanze si degradano alla luce e al calore e non hanno attività residua dopo il risciacquo; ciò è positivo poiché riduce il rischio di selezionare pidocchi resistenti. Ai test di tossicità presentano un buon profilo di sicurezza e vengono assorbiti attraverso la cute solo in piccolissime quantità, insufficienti a causare fenomeni di tossici. Possono però, in rari casi, provocare dermatiti allergiche da contatto.

La permetrina

La permetrina è una combinazione di isomeri delle piretrine, modificate chimicamente per renderle stabili alla luce e al calore; funzionano in modo analogo a quello delle piretrine naturali. Grazie alle modificazioni chimiche rimangono attive anche dopo il risciacquo: se questo può da un lato facilitare l’eliminazione delle uova, rende anche più frequenti le resistenze. Le piretrine e la permetrina sono le molecole più studiate e anche le meno tossiche per l’uomo. Sono scarsamente assorbite e rapidamente degradate nell’organismo. Per questa ragione la Food and drug administration, l’ente statunitense per la sicurezza dei farmaci, le ha ritenute prive di rischi partire da un mese di età. I casi di resistenza alla permetrina sono però in aumento. In caso di insuccesso del trattamento con la permetrina, è indicato l’uso del malathion.

Il malathion

Il malathion provoca un accumulo di acetilcolina a livello dei recettori nervosi del pidocchio e induce la rapida morte del parassita e delle uova. È stato approvato per il trattamento delle pediculosi dalla Food and drug administration nel 1999. Contro l’uso del malathion giocano due fattori legati al confort: ha un odore pessimo ed è infiammabile; inoltre non è stato studiato in bambini di età inferiore ai 6 anni per cui si tende a raccomandarne l’uso solo dopo questa età. Esiste sia in lozione sia in gel. Quest’ultimo sembrerebbe più efficace in alcune prove di laboratorio, sempre che venga utilizzato correttamente, distribuendolo su tutta la capigliatura con un pettine. Un’analisi della Cochrane Collaboration che ha preso in esame 12 studi clinici su 803 pazienti non ha dimostrato effetti collaterali importanti, sebbene in un caso su dieci compaiano reazioni minori come eritema, forfora e, in caso di contatto con gli occhi, congiuntivite. In linea generale si considera il malathion un prodotto di seconda linea, da utilizzare quando quelli a base di piretro o piretrine si dimostrano inefficaci.

Trattamenti per infestazioni refrattarie

Di fronte al diffondersi di resistenze ai trattamenti insetticidi, i medici si sono chiesti se fosse possibile eradicare l’infestazione in altro modo e hanno scoperto che combinando il trattamento esterno con permetrina con la somministrazione per bocca di trimetoprim/sulfametossazolo (un farmaco ad azione antibatterica commercializzato con il nome di Bactrim) è possibile “avvelenare” il pidocchio, che si nutre del sangue del bambino attraverso la cute dello scalpo. È evidente che questo tipo di trattamento non va intrapreso senza il consulto del medico e va riservato a casi davvero resistenti, dopo aver tentato tutte le altre opzioni.

I prodotti ad azione “soffocante”

Dal 2006 è disponibile in Italia un prodotto a base di dimeticone al 4 per cento, un derivato del silicone, incolore, inodore e oleoso, distribuito in forma di lozione. L’azione antiparassitaria attribuita al dimeticone non è di tipo chimico ma fisico ed è dovuta alla capacità della molecola di formare una pellicola attorno al pidocchio, immobilizzandolo e provocandone il “soffocamento”. Il dimeticone non viene assorbito attraverso la pelle e provoca molto raramente irritazioni. Inoltre non è associato alla comparsa di resistenze. La soluzione va applicata sui capelli asciutti e sul cuoio capelluto, va lasciata asciugare spontaneamente senza utilizzare phon. Va risciacquata accuratamente dopo almeno 8 ore di posa. Il trattamento consiste in due applicazioni a distanza di sette giorni, come si fa con gli insetticidi tradizionali.

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Anche se i dati sono limitati, questo tipo di prodotto sembra essere efficace quanto le piretrine con una percentuale di successo di circa il 70 per cento. In base ai dati disponibili questo prodotto può essere considerato una valida alternativa ai trattamenti a base di insetticida se non desiderate (o non potete) utilizzare prodotti chimici. L’inconveniente maggiore è la lunghissima durata di posa. Potete però trattare il bambino la sera, lasciar asciugare il prodotto all’aria quindi metterlo a letto con la testa avvolta in un foulard o cappello, quindi lavare i capelli al risveglio.

Gli olii essenziali

Esistono in commercio prodotti a base di olii vegetali (essenzialmente olio di noce di cocco combinato con olio essenziale di anice e Ylang Ylang). Il loro effetto dovrebbe essere analogo a quello del dimeticone, cioè soffocare il pidocchio e le lendini ma mancano studi di efficacia. Tra i pro, la facilità di applicazione, il rischio praticamente nullo di effetti avversi (a meno di allergie individuali a uno dei contenuti) e l’assenza di resistenze. Tra i contro, la scarsità di informazioni sulla reale efficacia.

Come rimuovere le lendini

La rimozione delle lendini è fondamentale per la riuscita del trattamento. Ecco qualche consiglio pratico per ottimizzare il procedimento.

  • Procurarsi un pettine a denti fitti
  • Dividere i capelli bagnati in piccole ciocche
  • Passare il pettine sulla ciocca dalla base del capello fino alla punta con un unico gesto continuo
  • Eseguire lo stesso movimento in senso contrario, dalle punte dei capelli verso la base per eliminare eventuali uova residue
  • Pulire il pettine con un fazzolettino di carta ogni volta che si ripete il gesto
  • Asciugare i capelli con il phon caldo, perché il parassita è sensibile al calore.
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