PERCHE I MOTI MAZZINIANI FALLIRONO

PERCHE I MOTI MAZZINIANI FALLIRONO


I moti mazziniani fallirono, perché incontrarono l’indifferenza e a volte l’ostilità delle masse contadine. (cioè la stragrande maggioranza dei lavoratori).L’attività propagandistica condotta dalla Giovine Italia non riuscì inoltre a fare breccia tra le masse popolari


La strategia operativa insurrezionale predisposta da Giuseppe Mazzini, quando giunse il momento di passare dalla teoria alla pratica, mostrò tutti i suoi limiti. Nella utopistica convinzione che il popolo italiano disponesse delle capacità necessarie per dar vita a un’iniziativa indipendente dal sostegno esterno, Mazzini non tenne alcun conto della congiuntura internazionale, che era sfavorevole a ogni prospettiva rivoluzionaria. L’attività propagandistica condotta dalla Giovine Italia non riuscì inoltre a fare breccia tra le masse popolari, che rimasero colpevolmente e sostanzialmente indifferenti di fronte a un programma politico nel quale la concreta risoluzione delle problematiche legate alle classi lavoratrici veniva affrontata vagamente e genericamente.


i liberali non erano riusciti ad attirare nella lotta di liberazione nazionale le masse contadine (cioè la stragrande maggioranza dei lavoratori) e avevano eluso la questione agraria (il superamento del latifondo, ovvero la ridistribuzione ai contadini delle grandi proprietà terriere confiscate); Mazzini fu certamente appoggiato dalla piccola e media borghesia, ivi inclusi gli intellettuali progressisti che volevano l’unificazione nazionale e la repubblica (e che sicuramente erano avversi al potere temporale della chiesa), ma non ebbe l’appoggio né degli operai né, tanto meno, dei contadini;
la “Giovine Italia” fu fondata da questi liberali emigrati a Marsiglia nel 1831, dopo il fallimento dei moti nei ducati di Parma, Modena e nelle Legazioni Pontificie della Romagna; appariva, ancora una volta, come una scelta elitaria, borghese, per di più extranazionale; Mazzini subordinava nettamente la questione sociale a quella nazionale;
l’idea di Stato centralista che aveva Mazzini era condivisa solo dalle forze sabaude; inoltre l’idea di volere subito uno Stato democratico-repubblicano in una penisola divisa in tanti staterelli monarchici, appariva irrealizzabile, sicuramente più di quella di realizzare un’unica monarchia costituzionale;
la tattica di realizzare complotti e moti insurrezionali ristretti, diretti dall’estero, senza un vero legame con le masse, nella vana speranza che queste insorgessero da sole, si rivelò del tutto sbagliata.

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