Pensiero d autunno commento parafrasi di Ada Negri

Pensiero d Autunno Commento Parafrasi di Ada Negri

-Pensiero d’autunno-


TESTO

Fammi uguale, Signore, a quelle foglie
moribonde che vedo oggi nel sole
tremar dell’olmo sul più alto ramo.
Tremano sì, ma non di pena: è tanto
limpido il sole e dolce il distaccarsi
dal ramo, per congiungersi sulla terra.

S’accendono alla luce ultima, cuori
pronti all’offerta; e l’angoscia, per esse,
ha la clemenza d’una mite aurora.
Fa’ ch’io mi stacchi dal più alto ramo
di mia vita, così, senza lamento,
penetrata di Te come del sole.


COMMENTO

Questa poesia descrive in maniera sublime e perfettamente coerente con l’idea cristiana che la poetessa ha della morte, il momento della nostra dipartita terrena e della fase, più o meno lunga, che la precede.

I suoi versi cantano con leggerezza e docilità, un paesaggio autunnale che si fa trasposizione simbolica del paesaggio dell’anima che sa di doversi distaccare da questa terra, nella consapevolezza di non lasciare, ma di ritrovare, attraverso questa tappa obbligata del distacco, una realtà diversa e più vera, quella dell’abbraccio sconfinato e pieno d’Amore del Padre, che ha preparato per noi.

L’idea di base è la dolcezza del distacco che e non dev’essere brusco, ma accompagnato da un lento calare del sole e non da una notte improvvisa. Dove non ci sia dolore ma quasi soltanto una dolce nostalgia per ciò che si sa di lasciare. Il tutto con l’immensa consolazione dell’amore per Dio che sorregge l’animo mortale davanti al baratro della morte, togliendogli il terrore ancestrale che da sempre la morte porta con sè agli umani privi di fede nel Signore.


PARAFRASI

È autunno. Quante foglie vediamo come Ada, staccarsi dal ramo, volteggiare di fronte al sole e ballare la loro ultima danza. Ma non è una danza triste e non armonica per la paura: il tramonto appare per loro l’aurora. Ada osserva e prega il Signore di lasciare così l’albero della sua vita, senza agonia, grazie all’esistenza certa di un Dio di pace.