PAUL VERLAINE NASCE

PAUL VERLAINE NASCE

Paul Verlaine nasce a Metz il 30 marzo 1844. Sua madre Elisa desiderava una bambina, ma dopo tredici anni di matrimonio e tre aborti (che conserva accuratamente nell’alcool) il figlio che nasce è una vera benedizione del cielo. E sarà anche l’inferno per una madre buona e comprensiva, ma troppa tirannica nella sua costante presenza che finirà per

esasperare il figlio. Elisa mette due nomi al neonato, Paul e Marie, quasi a fissare in anticipo il suo destino di androgino, di essere sempre angosciato da opposte tendenze, dal carattere debole, e facilmente influenzabile. Trasferitosi a Parigi con la famiglia, Paul – Marie, compie i suoi studi come interno al collegio Landry e sceglie, contro la volontà paterna, la strada della letteratura. Nel 1865, scrive sulla rivista l’Art un importante articolo su Baudelaire, del quale si professa ammiratore e discepolo; comincia a frequentare la bohème artistica della capitale e prepara la sua prima raccolta poetica: Poèmes Saturniens (1866), che sarà seguita nel 1869 da Fêtes galantes. Nel 1870 – 71, un mare di avvenimenti: il matrimonio con Mathide Mautè, la guerra contro la Prussia, la sconfitta, la Comune di Parigi (alla quale Verlaine aderisce entusiasticamente) e infine Rimbaud, l’angelo del male. Dopo una breve corrispondenza epistolare, Verlaine lo ha chiamato a Parigi dalla squallida provincia con la storica lettera: ” Venite, cara grande anima: vi aspettiamo, vi chiamiamo … ” E Rimbaud sbarca a casa Verlaine. E’ un tornado che si abbatte sul poeta imborghesito, dotato di moglie – figlio – casa – relazioni sociali, cose che Rimbaud disprezza sovranamente. E Verlaine si fa travolgere da maestro, diventa allievo. Picchia e insulta moglie, figlio e madre; e alla fine se ne va a vivere con Rimbaud. Sono due anni di follia; i due litigano e si battono continuamente, con la ferocia di tigri, cercando di raggiungere la poesia attraverso quel ” disordine di tutti i sensi ” predicato da Rimbaud per il vero poeta. La loro folle avventura si conclude tragicamente a Bruxelles: Rimbaud abbandona Verlaine – il – debole come si butta una calza vecchia, e Verlaine trova nel dolore della rottura il coraggio di rincorrerlo e sparargli contro un colpo di pistola. Lo ferisce leggermente a una mano. Arrestato e immediatamente processato, viene condannato a due anni di carcere. E li sconta a Bruxelles e a Mons. In prigione, ha tutto il tempo per piangere sul passato e riconvertirsi al cattolicesimo: rimorsi e conversioni si tramutano in nuove raccolte poetiche: Romances sans paroles (1874) e Sagesse (1880). nel gennaio 1875, quando esce di prigione, Verlaine è di nuovo solo con sua madre: Rimbaud non c’è più e Mathilde ha ottenuto il divorzio. Nel 1887, entra nella sua vita un giovane allievo del liceo di Rethel, Lucien Lètinois; il loro legame durerà sei anni e sarà interrotto solo dalla morte per tifo di Lucienne (7 aprile 1883). Verlaine gli dedicherà una commovente suite di venticinque poesie in Amour (1888). Nel 1885 il poeta viene condannato a 1 anno di carcere per aver tentato di strozzare sua madre e pubblica un nuovo libro di poesie: Jadis et Naguère. Nel 1886 muore Elisa Verlaine; comincia così per il poeta un periodo di miseria, di vagabondaggi, di violenze, di soggiorni sempre più lunghi negli ospedali parigini per una serie impressionante di malattie. Nel frattempo, però, continua a pubblicare raccolte poetiche: Chansons pour elle, Elègies, Amour, Parallèlement e altre. La sua poesia non ha più la forza e la novità di dieci anni prima, ma è proprio adesso che la sua gloria raggiunge il vertice più alto: i giovani poeti riconoscono in lui un maestro, gli sollecitano conferenze incontri e letture. Nasce così il Verlaine capo del decadentismo e poi grande maestro del simbolismo. Muore l’8 gennaio 1896.