PAUL MARIE VERLAINE BREVE BIOGRAFIA

PAUL MARIE VERLAINE BREVE BIOGRAFIA

PAUL MARIE VERLAINE BREVE BIOGRAFIA


Nasce nel 1844 in una famiglia piccolo-borghese della provincia. Nel 1851 si stabilisce a Parigi dove prosegue gli studi fino alla maturità, e scopre la passione della poesia leggendo anche Baudelaire; scrive le prime composizioni.

Si iscrive a Giurisprudenza ma preferisce frequentare gli ambienti e i salotti letterari.

Nel 1866 avviene l’esordio con i Poemi saturnini. Nello stesso tempo il poeta coltiva un modo diverso di far poesia, pervaso da una sfumata inquietudine, da un delicato sentimento di nostalgia, che sono le note dissonanti, ma anche le cifre più originali della sua seconda prova, Feste galanti, del 1869. Ma sia la prima che la seconda raccolta vengono o ignorate o decisamente criticate. Verlaine si rifugia nell’alcool, lasciando emergere l’incostanza di una personalità a tratti brutale. Giunge quasi ad uccidere la madre, che, per sottrarlo ai disordini della sua vita, gli combina un matrimonio. In quello stesso anno cade il Secondo Impero e viene proclamata la Repubblica. Verlaine partecipa all’esperienza della Comune, entra nella guardia nazionale e l’anno successivo invita a Parigi Rimbaud. Abbandona la moglie e parte con l’amico per il Belgio e l’Inghilterra. Ritornato in Belgio, litiga con Rimbaud, che vuole porre fine al loro rapporto; lo ferisce con un colpo di pistola e viene incarcerato.

Verlaine scrive le Romanze senza parole, in cui confluiscono il pentimento e i nuovi propositi. Fra il 1876 e il 1877 è di nuovo in Inghilterra dove scrive una parte consistente delle liriche che pubblicherà in Saggezza, una raccolta che nel 1881, lo renderà famoso in Francia e all’estero, contribuendo a farlo diventare una personalità di spicco del Decadentismo e del nascente Simbolismo.

Nel 1884 esce il volume degli scritti dedicati ai Poeti maledetti, in cui presenta ed esalta le figure misconosciute della nuova poesia: oltre a se stesso, Rimbaud, Mallarmé.

In quegli stessi anni ricomincia a bere, minaccia ancora la madre di morte, litiga con Rimbaud e si lega di un’intensa e ambigua amicizia con un giovane. Tutto questo si riflette sulla sua produzione, che finisce così per alternare alle delicate effusioni dell’amore e alla vena religiosa, una serie di versi erotici e “diabolici”. Ma l’importanza di Verlaine va al di là di queste continue oscillazioni, registrabili del resto anche nelle prose autobiografiche; essa consiste nel tentativo di acquistare una sonorità pura del comporre poetico. Muore povero, a Parigi, nel 1886.

La poetica
La sua poetica è quella della sfumatura, dell’indefinito, della musica, fra una stanchezza sensuale morbida e melanconica, che ispirerà tutto un filone della lirica contemporanea fino ai crepuscolari.

Il compito del poeta secondo Verlaine è quello di suggerire, di accostarsi alle cose per coglierne l’essenza. La sua poesia è strumento per raggiungere il nocciolo, l’intimo senso delle cose e della realtà penetrando oltre il muro dell’apparenza sensibile


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