PATROCLO VESTE LE ARMI DI ACHILLE

PATROCLO VESTE LE ARMI DI ACHILLE


-Gli Achei rimangono sbigottiti per il rifiuto di Achille, tuttavia decidono fieramente di riprendere a combattere anche senza lui. All’alba la battaglia si riaccende furibonda e sembra favorire i Troiani, che, protetti da Zeus e trascinati dall’impeto di Ettore, cominciano ad avanzare verso il muro che protegge le navi greche per incendiarle. Zeus solleva un turbine di polvere che acceca gli Achei mentre tendono di difendere il baluardo; infine Ettore solleva un macigno gigantesco e lo scaglia contro il muro, aprendovi una breccia attraverso la quale penetrano i Troiani incalzando i nemici che fuggono atterriti. La battaglia infuria presso le navi: i Greci sembrano perduti, ma Era, con la complicità del dio Sonno, riesce a far addormentare Zeus, cosicché Poseidone, il dio del mare, può intervenire a rianimare gli Achei suoi protetti. Dopo che Ettore viene gravemente colpito da Aiace, Zeus si risveglia e torna ad imporre agli altri dei il suo volere, mentre Apollo scende a risanare le ferite di Ettore e ad infondergli nuove forze per il combattimento. L’eroe troiano allora si lancia con furore contro le schiere nemiche spronando i suoi uomini dar fuoco alle navi e i Troiani avanzano minacciosi brandendo le fiaccole accese. La situazione è gravissima per gli Achei, allora Patroclo corre alla tenda di Achille e, piangendo, lo implora di permettergli di indossare le sue armi e di scendere sul campo di battaglia alla testa dei Mirmidoni: in tal modo i Greci crederanno che Achille è tornato alla guerra e sicuramente indietreggeranno. Achille, profondamente turbato alla vista del fuoco che i nemici hanno appiccato proprio in quel momento ad una delle navi greche, acconsente.