PARAFRASI COME IL RAMO DI BIANCOSPINO

PARAFRASI COME IL RAMO DI BIANCOSPINO

PARAFRASI COME IL RAMO DI BIANCOSPINO


Per la mitezza della nuova stagione i boschi iniziano ad avere foglie verdi, e gli uccelli cinguettano, ognuno nella sua lingua, secondo il suono del nuovo canto: quindi è giusto che ognuno si rivolga a quello che più vuole.

Dal posto che mi piace di più non mi giunge né messaggero né messaggio, e per questo il cuore non riposa e non si rallegra, e io non oso farmi avanti finché non sarò sicuro che il patto sarà così come lo desidero.

Il nostro amore è simile al ramo del biancospino che intirizzisce sull’albero, di notte, nella pioggia e nel freddo, fino al giorno dopo, quando il sole si espande attraverso le verdi foglie sul ramoscello.

Ricordo ancora dì un mattino quando terminammo la nostra guerra con patto, e lei mi diede un dono così grande: il suo amore fedele e il suo anello. Ancora Dio permetta di vivere tanto che io possa porre le mie mani sotto il suo mantello.

Io infatti non faccio caso al latino nemico di tutti quelli che cercano di allontanarmi dal mio Buon Vicino; perché io so come si muovono le parole, quando si pronuncia una breve formula: che alcuni si vantano dell’amore, mentre noi ne possediamo il pezzo e il coltello.

Commento: Guglielmo d’Aquitania è uno dei più antichi trovatori, e utilizza in questa poesia molte formule riprese dai poeti provenzali. In particolare, vi è una metafora feudale, poiché si rivolge alla propria donna come un vassallo si rivolge al proprio signore. Vengono citati inoltre dei rituali tipici dell’investitura, come la consegna dell’anello, il giuramento di fedeltà con la mano messa sotto il mantello della donna. Una caratteristica dell’amor cortese è il fatto che l’identità della donna rimane un mistero. Questo per due motivazioni: la donna è di alto rango, e l’amore è sicuramente adultero, topos tipico della letteratura cortese.