PARAFRASI PROEMIO ODISSEA TRADUZIONE DI SALVATORE QUASIMODO

PARAFRASI PROEMIO ODISSEA TRADUZIONE DI SALVATORE QUASIMODO


Dall’odissea / [traduzioni di] Salvatore Quasimodo ; illustrazioni di Calo Carrà. – Milano : Rosa e Ballo, 1945 (poi: Milano : Mondadori 1951, 1960, 1967; Roma : Delfino, 1977, Milano ; Mondadori, 1979 (Lirici greci, dall’odissea, dall’Iliade)


Narrami, o Musa, l’uomo dall’agile mente
che a lungo andò vagando, poi che cadde Troia,
la forte città, e di molte genti vide le terre
e conobbe la natura dell’anima, e molti dolori
patì nel suo cuore lungo le vie del mare,
lottando per tornare in patria coi compagni,
che per loro follia (come simili a fanciulli!),
non poté sottrarre alla morte,
poi che mangiarono i buoi del Solo, figlio del cielo,
che tolse loro il tempo del ritorno.
Questo narrami, o dea, figlia di Zeus,
e comincia di dove tu vuoi.


PARAFRASI PROEMIO ODISSEA TRADUZIONE DI SALVATORE QUASIMODO

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