PARAFRASI PROEMIO ODISSEA TRADUZIONE DI IPPOLITO PINDEMONTE
Odissea / di Omero ; tradotta da Ippolito Pindemonte. – In Verona : dalla Società Tipografica Editrice, 1822 (Vol. 1° delle Opere)79 (Lirici greci, dall’odissea, dall’Iliade)
Musa, qull’uom di moltiforme ingegno
Dimmi, che molto errò, poich’ebbe a terra
Gittate d’Iliòn le sacre torri;
Che città vide molte, e delle genti
L’indol conobbe; che sovr’esso il mare
Molti dentro del cor sofferse affanni,
Mentre a guardar la cara vita intende,
E i suoi compagni a ricondur: ma indarno
Ricondur desiava i suoi compgni,
Che delle colpe lor tutti periro.
Stolti! che osaro vïolare i sacri
Al Sole Iperïon candidi buoi
Con empio dente, ed irritaro il Nume,
Che del ritorno il dì lor non addusse.
Deh parte almen di sì ammirande cose
Narra anco a noi, di Giove figlia, e Diva.
PARAFRASI PROEMIO ODISSEA TRADUZIONE DI IPPOLITO PINDEMONTE