PARAFRASI di PRIAMO E ACHILLE dal v 485 al v 550

PARAFRASI di PRIAMO E ACHILLE dal v 485 al v 550


Entrò non visto il gran Priamo, e standogli accanto
Entrò senza farsi veder il grande Priamo e standogli vicino
strinse fra le sue mani i ginocchi d’Achille, baciò quella mano
strinse tra le mani le ginocchia di Achielle e gli baciò la mano
tremenda, omicida, che molti figliuoli gli uccise.
quella mano tremenda con cui Achille uccise molti figli di Priamo
Come quando grave colpa ha travolto un uomo,
Come quando una colpa molto grande travolge un uomo
che, ucciso in patria qualcuno, fugge in altro paese,
che ucciso nella sua patria, fugge in un altro paese
in casa d’un ricco, stupore afferra i presenti;
in casa di un ricco e i presenti sono presi da stupore
cosí Achille stupí, vedendo Priamo simile ai numi,
così Achille si stupi, vedendo Priamo simile agli dei
e anche gli altri stupirono e si guardarono in faccia.
e anche le altre persone prese da stupore si guardarono l’un l’altro
Ma Priamo prendendo a pregare gli disse parola:
Ma priamo comincio a pregare dicendo queste parole
“Pensa al tuo padre, Achille pari agli dèi,
pensa Achille a tuo padre che è come lgi déi coetaneo mio, come me sulla soglia tetra della vecchiaia,
Mio coetaneo sia te che io stiamo invecchiando
e lo tormentano forse i vicini, standogli intorno,
e forse era infastidito dalle persone che erano vicino e gli stavano intorno
perché non c’è nessuno che il danno ed il male allontani.
perchè nessuno di loro è in grado di evitare i danni o allontanar eil male
Pure sentendo dire che tu ancora sei vivo,
per sentendo dire che sei ancora vivo
Gode in cuore, e spera ogni giorno
il cuore si rallegra e ogni giorno spera
di vedere il figliuolo tornare da troia.
che il figlio torni da troia
Ma io sono infelice del tutto, che generai forti figli
ma io mi rallegro di tutto, del fatto che ho generato figli forti
nell’ampia troia, e non me ne resta nessuno.
nella grande Troia, e non me ne resta in vita nessuno
Cinquanta ne avevo quando vennero i figli dei Danai,
avevo 50 figli prima che vennero a troia i discendenti dei Danai
e diciannove venivano tutti da un seno,
e 19 erano tutti figli della stessa donna
gli altri altre donne me li partorirono in casa:
lgi altri li ho avuti con latre donne che me lipartorirono in casa
ma Ares furente ha sciolto i ginocchi di molti,
Ma ares in preda a rabbia ha scuolto le gambe a molte perosone
e quello che solo restava, che proteggeva la rocca e la gente,
e l’unico che era rimasto a proteggere la città e la gente
tu ieri l’hai ucciso, mentre per la sua patria lottava,
lo hai ucciso tu ieri, mentre lottava per la tua stessa patria
Ettore… Per lui vengo ora alle navi dei Danai,
Ettore…Per lui ora io vengo alle navi dei Danai
per riscattarlo da te, ti porto doni infiniti.
per riprenderlo da te in cambio di infiniti doni
Achille, rispetta i numi, abbi pietà di me,
Achille rispetta gli déi e mostrami pietà
pensando al padre tuo: ma io son piú misero,
pensa a me come fossi tuo padre ma ricorda che io sono più sofferente di lui
ho patito quanto nessun altro mortale,
perchè ho sofferto più di ogni altro uomo
portare alla bocca la mano dell’uomo che ha ucciso i miei figli! “
baciare con la mia bocca la mano dell’assassino dei miei figli
Disse cosí, e gli fece nascere brama di piangere il padre:
Disse così e Achille ebbe voglia di piangere ricordandosi sdi suo padre
allora gli prese la mano e scostò piano il vecchio;
allora prese la mano di Priamo e lo allontano piano.


PARAFRASI di PRIAMO E ACHILLE dal v 485 al v 550