parafrasi odissea libro 2 vv 1-78

parafrasi odissea libro 2 vv 1-78


Riassunto: vv.1-52

Telemaco, intenzionato a scacciare i Proci da Itaca, convoca il conciglio di tutti gli Itacesi più importanti. Telemaco, accompagnato da due fedeli cani e con in mano una lancia di bronzo, si alza dal suo posto.
Il primo a parlare è egizio, un Itacese molto saggio perché è anziano, dicendo che anche suo figlio è in mare con Ulisse e chiedendo chi ha riunito questo conciglio.

Parafrasi: vv.52-78

Telemaco rispose: “buon vecchio, non è lontano l’uomo che ha riunito questa riunione, è davanti a te.
Io voglio parlarvi dei Proci che sono approdati su Itaca. Queste parole mi addolorano moltissimo ogni ora. Io persi mio padre! Cosa dico il mio? Ma è padre del popolo di Itaca: è il padre di tutti non solo il re; a questo dolore si aggiunge quello dei Proci che mi rubano tutte le mie ricchezze e tutta la mia casa. Vogliono sposare mia madre e fare dei figli Achei. E’ una mancanza di rispetto questo “modo” di sposare le persone. Banchettao tranquillamente nel mio palazzo, mangiano i migliori nostri migliori frutti e beveno molto del nostro vino. Vivono grazie a me e alle mi ricchezze. Non ci sarà un secondo Ulisse che ci aiuterà a farli scappare.
Io non sono come mio padre ma un po’ di forza e di esperienza ce l’ho.