PARAFRASI LA SALUBRITA DELL’ARIA

PARAFRASI LA SALUBRITA DELL’ARIA

-ODI DI GIUSEPPE PARINI-


O terra felice della piacevole Brianza,ecco finalmente che mi accogli nel tuo seno;mi avvolgi con l’aria del luogo natale e riempi il mio petto desideroso di assaporare l’aria pura.
Finalmente quest’aria tonificante che rianima i sensi infiacchiti e ristabilisce le forze,scende negli ampi polmoni che si dilatano per accoglierla. Infatti il fastidioso vento di scirocco non porta in questo luogo la sua aria umida e un’alta catena di monti,che il gelido vento di tramontana non riesce a superare,protegge la bella regione. Qui non stendono che dal fondale putrido facciano giungere alle persone indifese esalazioni infettate di malaria:e il sole del pomeriggio asciuga i pendii dei colli umidi di rugiada. Possa morire colui che per primo espose la mia città alle pericolose acque stagnanti e al fango maleodorante;e per desiderio di guadagno disprezzò la salute pubblica. Certamente il responsabile di questa nefandezza ora è intrappolato nella orribile fanghiglia dello Stige,dal quale,quando alza la faccia,maledice il fango e le acque che in vita decise di concentrare intorno a Milano. Guarda,o cittadino,i coltivatori malati,segnati in viso da un mortale colorito grigiastro in mezzo ai campi del riso,il quale nasce a danno di chi lo coltiva;e trema tu se tolleri che il riso sia coltivato vicino a te. Io passerò i giorni serenamente nel bel clima incontaminato dei miei accoglienti colli tra la gente beata che,sebbene carica di fatiche,è sana e robusta.

Qui con la mente libera,lavato in acque limpide,sotto una fresca ombra,loderò nei miei versi i contadini vivaci e agili sparsi per i campi coltivati e loderò nei miei versi i corpi (dei contadini)mai stanchi dietro il grano in crescita;e i fianchi energici delle contadine spavalde;e i bei volti allegri tra il bruno dei capelli e il rosso delle guance,dicendo:”oh!genti fortunate che respirate in un clima mite quest’aria mossa e purificata sempre da venti veloci e da ruscelli limpidi. La natura è stata molto generosa nel dispensare un bel cielo e un’ aria pura anche alla città superba;ma chi (tra i cittadini)conserva ora i bei doni naturali tra il lusso e l’avidità di guadagno e la colpevole inettitudine di fronte al degrado ambientale? Ahi! Non bastò che Milano avesse intorno le risaie in aggiunta a inquinarne l’aria portò i nocivi canali a far marcire i prati,fino alle vicinanze delle sue stesse mura. E la salute pubblica fu sacrificata per il foraggio di lussuose pariglie di cavalli,che poi con crudele superbia calpestino nelle ampie strade i pedoni plebei,i quali cadono sotto le ruote delle carrozze. Il profumo del timo,dello zafferano e della menta selvatica impregna per voi da ogni parte l’ aria con le su varie particelle,le quali stimolano le narici don dolci e gradevoli sensazioni. Invece alla base dei grandi palazzi il letame ammassato fermenta e infesta con le esalazioni nocive l’aria immobile che rimane perennemente ferma tra le alte case che non consentono il ricambio dei venti. Qui i popolani rovesciano dai vasi da notte,senza rispetto per i passanti,liquidi maleodoranti e nocivi,il qui lezzo si diffonde e viene inalato respirando. Carcasse di animali morti,abbandonati per le vie affollate,riempiono i giorni di putride esalazioni:spettacolo ripugnante sui percorsi dei cittadini! E accade che, appena cala la sera,i carri dell’immondizia,con i coperchi aperti,percorrono ogni parte della città che, sveglia,respira l’aria infetta. Le leggi vietano,per la verità,tali usi e Temi guarda severamente chi non le rispetta:ma l’indifferenza dei singoli fa sì che questi si occupino solo dei propri interessi. Stolto cittadino! E non vuoi renderti conto che il danno collettivo è anche il tuo? Ahi,ma dove corro allontanandomi dalle belle colline e dal lago Pusiano e dalle contadinelle alle quali un ‘aria così stimolante e pura fa ondeggiare il petto? La mia appassionata ispirazione poetica percorre una strada trascurata,cercando sempre l’utilità sociale,ed è felice solo quando può unire all’utile il merito di una poesia piacevole.
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