PARAFRASI In un boschetto trova’ pasturella
Poesie di Guido Cavalcanti
TESTO
In un boschetto trova’ pasturella
più che la stella – bella, al mi’ parere.
Cavelli avea biondetti e ricciutelli,
e gli occhi pien’ d’amor, cera rosata;
con sua verghetta pasturav’ agnelli;
[di]scalza, di rugiada era bagnata;
cantava come fosse ’namorata:
er’ adornata – di tutto piacere.
D’amor la saluta’ imantenente
10 e domandai s’avesse compagnia;
ed ella mi rispose dolzemente
che sola sola per lo bosco gia,
e disse: – Sacci, quando l’augel pia,
allor disïa – ’l me’ cor drudo avere – .
Po’ che mi disse di sua condizione
e per lo bosco augelli audìo cantare,
fra me stesso diss’ i’: – Or è stagione
di questa pasturella gio’ pigliare – .
Merzé le chiesi sol che di basciare
20 ed abracciar, – se le fosse ’n volere.
Per man mi prese, d’amorosa voglia,
e disse che donato m’avea ’l core;
menòmmi sott’ una freschetta foglia,
là dov’i’ vidi fior’ d’ogni colore;
e tanto vi sent’o gioia e dolzore,
che ’l die d’amore – mi parea vedere.
PARAFRASI
In un boschetto trovai una pastorella
bella, secondo me, più di una stella.
Aveva capelli biondi e ricci,
gli occhi pieni di amore e la pelle di rosa;
con un rametto pascolava gli agnelli;
era scalza e bagnata di rugiada;
cantava come se fosse innamorata:
adorna di ogni sorta di bellezza.
Subito la salutai con amore
e le chiesi se avesse compagnia;
ed ella mi rispose dolcemente
che da sola andava per il bosco,
e disse “Sappi, che quando l’uccello cinguetta,
allora il mio cuore desidera avere un amico”.
Dopo che mi aveva detto la sua condizione
e sentivo gli uccelli cantare nel bosco,
fra me stesso dissi “Ora è tempo
di avere piacere con questa pastorella”.
Le chiesi la grazia di baciarla
e abbracciarla, se lo volesse.
Mi prese per mano, con amorosa voglia,
e disse che mi aveva donato il cuore;
mi condusse sotto un fresco albero,
là vidi fiori di ogni colore;
e provai tanto piacere e dolcezza,
che mi pareva di vedere il dio dell’amore.