PARAFRASI IL DUELLO FRA ETTORE E ACHILLE

PARAFRASI IL DUELLO FRA ETTORE E ACHILLE

PARAFRASI IL DUELLO FRA ETTORE E ACHILLE


Mentre infuriava (si avventava) Achille glorioso lo colse lì con l’asta,

la punta, attraverso il morbido collo corse diritta;

però il pesante legno di faggio non gli tagliò la gola, 

così che, scambiando parole, poteva parlare

Cadde pesantemente nella polvere: Achille glorioso si vantò:

“Ettore, mentre spogliavi (delle armi) Patroclo) credesti di poter restare impunito: 

non ti preoccupavi di me che ero lontano, bestia!

Ma io rimanevo sopra le navi ricurve come suo difensore:

io ti ho fatto piegare i ginocchi. Ora cani e uccelli  ti strazieranno sbranandoti

Mentre gli Achei lo seppelliranno (Patroclo)

Ettore, dall’elmo abbagliante, gli rispose con più forza

Ti prego, per la tua stessa vita, per le tue ginocchia, per i tuoi genitori,

non lasciare che i cani degli Achei mi sbranino presso le navi

accetta l’infinito oro e bronzo e i doni che (mio) padre e la (mia) nobile madre ti daranno:

rendi alla patria il mio corpo perché i Troiani 

e le spose dei Troiani diano al fuoco il (mio) corpo…”

Ma Achille, dal piede veloce, lo guardò torvo e disse

“No, cane, non mi pregare né per la vita, né per i genitori

Ah la rabbia e l’ira dovrebbero spingermi a tagliuzzare 

le tue carni e a divorarle, per quello che mi hai fatto:

nessuno potrà tenere lontane le cagne dal tuo corpo,

nemmeno se mi pesassero qui dieci, venti volte un infinito riscatto

e promettessero altro ancora: 

nemmeno se Priamo dardanide (discendente di Dardano)

vorrà riscattarti a peso d’oro, neanche così, la (tua) nobile madre potrà piangere 

disteso sul letto il figlio che ha partorito, 

Ma cani e uccelli ti sbraneranno tutto.”

Ettore dall’elmo abbagliante, morendo, rispose così

” Vai! Guardandoti, ti conosco: io non potevo convincerti, certamente no,

perché nel petto hai un cuore di ferro

Stai attento però che io non diventi la causa  dell’ira degli dei

il giorno in cui Paride e il dio Febo ti uccideranno,

mentre ancora vigoroso vai sulle porte Scee”

Mentre diceva così, la morte  lo avvolse: la vita volò via dal suo corpo

scese negli Inferi, piangendo il suo destino, lasciando la gioventù ed il vigore 

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