PARAFRASI I FUNERALI DI ETTORE VV 776

PARAFRASI I FUNERALI DI ETTORE VV 776

-PARAFRASI I FUNERALI DI ETTORE VV 776-


PARAFRASI (1)

Il vecchio Priamo parlò così al popolo: “Troiani, si prepari la pira. Andate a prendere nel bosco ciò di cui avete bisogno, e non abbiate paura di imboscate. Nel congedarmi Achille mi promise che non avrebbero mosso guerra fino all’alba del dodicesimo giorno.” 
Disse ciò, e in un attimo muli e buoi vennero messi al giogo e uscirono dalle porte della città. Il trasporto dei tronchi durò per ben nove giorni interi. 
Non appena il primo raggio di sole del decimo giorno (all’alba del decimo giorno) piangendo spostarono dal feretro il corpo del valoroso Ettore e, dopo averlo messo sulla pira funeraria, vi appiccarono il fuoco. 
Ricomparsa l’alba (quindi nell’undicesimo giorno) il popolo si raccolse intorno all’alta pira e tutti spensero le braci con molto vino rosso. Poi, spento ovunque il fuoco, i fratelli e gli amici più intimi, col volto rigato di lacrime e sospirando di dolore, raccolsero le ossa bianche, le misero in una teca d’oro e l’avvolsero in un drappo cremisi (rosso vivo). 
Fatto questo, le riposero in una buca che chiusero con delle pietre grandi e pesanti, e innalzarono in fretta un tumulo. Intanto le guardie controllavano tutt’intorno, stando attenti a non subire un repentino attacco nemico, prima che l’opera dolorosa volgesse alla fine. 
Innalzato il sepolcro, tutti se ne andarono, e, radunatisi nella grande e splendida reggia di Priamo, celebrarono il banchetto funebre.Questi furono gli onori funebri resi a Ettore domatore di cavalli.


PARAFRASI (2)

il vecchio priamo parlò al suo popolo dicendo: via, ora, troiani portate legna in città e in cuor non temete un assalto improvviso dagli achei: achille mi disse così congedandomi dalle sue navi nere: non ci tormenterà prima del sorgere del dodicesimo giorno. questo disse:essi attaccarono i buoi e le mule ai carri, e si riunirono davanti alla città. per nove giorni continuarono a portare la legna: e al sorgere del decimo giorno, quando comparve la luce ai mortali, portarono fuori l’ audace Ettore, piangendo, posero il corpo in cima al rogo e appiccarono il fuoco. ma quando arrivò l’ alba dell’undicesimo giorno il popolo si raccolse attorno al rogo d’Ettore luminoso; e come si riunirono e furono e furono uniti, prima spensero il rogo con vino scintillante, la dove aveva regnato la furia del fuoco: poi raccolsero i fratelli e i compagni raccolsero le bianche ossa,piangendo: per le guance scendevano grosse lacrime. raccolte le misero dentro un urna d’oro, avvolgendole in morbidi stoffe color rosso porpora: subito le deposero in una buca profonda, vi posero sopra molte pietre grandi, e in fretta versarono il cumolo di terra; c’erano guardie dappertutto, perchè gli achei dai buoni schinieri non li assalissero prima. versato il tumulto tornarono indietro: essi poi, raccolti come conviene, fecero un glorioso banchetto in casa di priamo, il re stirpe di zeus. così onorano la sepoltura d’Ettore domatore di cavalli.


 

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