PANE NERO DI GIOVANNI VERGA

PANE NERO DI GIOVANNI VERGA

PANE NERO


Pane nero è una novella di Giovanni Verga appartenente alla raccolta delle Novelle Rusticane. Il titolo non ha un riscontro nella novella: esso rappresenta soltanto il pane dei poveri, che non possono permettersi il pane bianco… e, a quanto pare, non possono neppure permettersi il lusso di volersi bene.

Pane nero è la storia di una famiglia che cade in disgrazia a causa della malattia del capofamiglia: egli prende la malaria sul lavoro e per curarlo vanno via tutti i risparmi, e con la sua morte vanno via dunque tutti i beni della famiglia. Sicché uno dei figli, sposato con una ragazza senza dote, va a vivere nella casa del padre prendendo con sé la madre e la sorella, mentre l’altro figlio va a lavorare nei campi. Su ogni cosa c’è l’ombra del denaro che non hanno: la ragazza, Lucia, non esce la domenica, non ha una dote, e così perde l’unico ragazzo che la corteggia (il quale si sposa con una vedova molto ricca); l’altro fratello, Carmenio, torna dai campi con la malaria; Santo maledice spesso e volentieri il giorno in cui ha deciso di sposarsi una ragazza povera.

Si vede un po’ di luce in un uomo ricco, Don Venerando, che, per amore di Lucia, decide di prendersi a carico Carmenio e di pagargli le cure, mandandolo alla sua mandria con la madre e prendendo Lucia tra la sua servitù. Anche qui però si nota la tristezza della loro condizione: lei si innamora di un altro dei servitori, Brasi, ma costui non le promette di sposarla a causa delle ristrettezze economiche in cui versano entrambi, non volendo fare la fine del fratello di lei; così Lucia cede alla corte del padrone restando anche incinta di lui. Fortunatamente Don Venerando la ricopre d’oro, facendole anche la dote per il matrimonio, sebbene lui non possa sposarla essendo già sposato.

Così anche l’onore diventa un lusso: Santo avrebbe preferito che la sorella aspettasse la morte della madre prima di cedere alle lusinghe di don Venerando; tuttavia ora ha una dote e può sposarsi con Brasi, come ricorda la moglie alla fine, sul letto di morte della madre.

Insomma, anche i sentimenti hanno un prezzo: chi non ha soldi deve finire come Santo, tra gli stenti, se vuol seguire il proprio cuore, o come Lucia cedere alle pressioni di chi può permettersi di comprarli… i sentimenti.