PALEOLITICO SUPERIORE

PALEOLITICO SUPERIORE

PALEOLITICO SUPERIORE


PALEOLITICO
(periodo dal 2.500.000 A.C. al  10.000 A.C.)

E’ il periodo che ci porta da 2.000.000 di anni fa a 10.000 anni fa. Il termine “Paleolitico” tra origine dal termine greco “Palaios” che significa “Antico” e “lithos” che significa “Pietra”. Con questo periodo si intende l’era in cui l’uomo inizia appunto a lavorare la pietra.
Il periodo Paleolitico può essere suddiviso in tre periodi:
Paleolitico inferiore
che va da 2 mln di anni A.C  a 100.000 anni fa

Paleolitico medio che va dal 100.000 A.C. al 35.000 A.C.
Paleolitico superiore
che va dal 35.000 A.C. al 10.000 A.C.

PALEOLITICO INFERIORE
Come vivevano gli uomini nel paleolitico inferiore?

In questo periodo dopo l’homo abilis compare l’homo erectus. (più alto dell’homo abilis e con un cranio + allungato).
Già in questo periodo si associavano in grandi gruppi di cacciatori per cibarsi di selvaggina che catturavano con trappole ed abitavano in caverne. Già l’uomo è in grado di abbattere pantere, leoni, orsi e rinoceronti.
Si ritiene che in quel periodo per avere successo nella caccia compivano riti in onore di divinità.

PALEOLITOCO MEDIO

In questo periodo compare l’uomo di Neandertal (prende il nome della località ove sono stati ritrovati i resti). E’ più alto dell’uomo erectus, la sua capacità cranica è di 1.300/1.600 cm cubi. Si ritiene che in questo periodo si sia sviluppato il linguaggio articolato

Come vivevano gli uomini nel paleolitico inferiore?

Vivono di caccia e di vegetali

PALEOLITICO SUPERIORE

Si estingue l’uomo di Neandertal e compare l’uomo sapiens sapiens. Il cranio è di circa 1.600 cm cubi  ed in questo periodo si assiste ad importanti innovazioni nella produzione di manufatti. Ora le armi vengono fatte anche con le ossa le quali vengono utilizzate anche per fare oggetti ornamentali ed in alcune parti vengono usate zanne di mammut per costruire abitazioni. In questo periodo l’uomo si arricchisce di una nuova arte figurativa: la pittura che si ritrova in grotte o in oggetti mobiliari. Anche statuite note come le “veneri preistoriche” vengono prodotte in questo periodo.
Inizia in questo periodo l’uso dell’arco.


 PALEOLITICO SUPERIORE

Si estingue l’uomo di Neandertal e compare l’uomo sapiens sapiens. Il cranio è di circa 1.600 cm cubi  ed in questo periodo si assiste ad importanti innovazioni nella produzione di manufatti. Ora le armi vengono fatte anche con le ossa le quali vengono utilizzate anche per fare oggetti ornamentali ed in alcune parti vengono usate zanne di mammut per costruire abitazioni. In questo periodo l’uomo si arricchisce di una nuova arte figurativa: la pittura che si ritrova in grotte o in oggetti mobiliari. Anche statuite note come le “veneri preistoriche” vengono prodotte in questo periodo.
Inizia in questo periodo l’uso dell’arco.

PALEOLITICO INFERIORE

Il Paleolitico inferiore è il periodo più antico in cui l’uomo abbia lasciato delle tracce; queste tracce sono state rinvenute in Europa, in Asia ed Africa.
Le culture caratteristiche del Paleolitico inferiore sono quella Abbeviliana ed Acheuleana. I reperti fossili più importanti riferibili a questo periodo sono costituiti dalleAustalopitecine scoperte nella regione di Hadar in Etiopia, di cui Lucy ne costituisce il più famoso rappresentante. Altri fondamentali ritrovamenti sono stati poi effettuati in Tanzania e nel lago Turkana.

AFRICA

L’Africa ha fornito le più antiche testimonianze degli antenati dell’uomo. È possibile individuare un elemento costante di sviluppo dai più antichi fossili finora scoperti di ominidi che presentano locomozione bipede, a Laetoli Hadar attraverso l’Australopithecus Africanus del Sud Africa, fino alla comparsa del genere Homo e ai più robusti vegetariani australopitecini. Ma non è facile stabilire con certezza i dettagli di questo sviluppo e l’esatto rapporto dei diversi fossili scoperti sia tra loro che con l’uomo. E particolarmente difficile è valutare il significato dei più antichi fossili di ominidi rinvenuti in Africa sia per la loro scarsità che per la loro frammentarietà.
Gli antropologi, inoltre, non sono d’accordo, come spesso accade, su quali fossili debbano essere inclusi nella classificazione degli ominidi. Convengono sul fatto che gli australopitecini e l’homo abbiano avuto un comune antenato, ma hanno opinioni diverse circa il momento in cui la linea degli australopitecini e quella dell’homo si sarebbero divise e avrebbero cominciato a svilupparsi separatamente. E sono in disaccordo anche su chi possa essere stato il comune antenato e nello stabilire quali fossili siano da attribuirsi all’homo e quali all’Australopithecus. Se l’homo primitivo risalisse fino al tempo, o oltre, di Hadar e Laetoli (circa 4000000 di anni fa) come ritengono Richard e Mary Leakey, la scissione tra l’uomo primitivo e la linea che conduce all’Australopithecus robustus e all’Australopithecus boisei dovrebbe farsi risalire ad oltre 4 milioni di anni fa. Ma un’interpretazione alternativa dei reperti fossili di Hadar e Laetoli, proposta da Don Joanson, che diresse gli scavi nella regione di Hadar, suggerirebbe di datare la scissione a tre milioni di anni fa.

Altri antropoligi ritengono che l’Australopithecus africanus, così come è rappresentato dagli esemplari del Sud Africa classificati con questo nome, è lo stesso tipo di ominide testimoniato dai più antichi fossili di Hadar e Laetoli. Secondo questa opinione la scissione potrebbe esser fatta risalire soltanto a 2 milioni di anni fa.

EUROPA

In Europa, in questo periodo, si manifestano soprattutto due fenomeni: il primo dove c’è una diminuzione di strumenti a ciottolo rimpiazzati da bifacciali; il secondo, invece, dove c’è il perfezionamento tecnico e stilistico di bifacciali.
La fase più antica del Paleolitico Inferiore Europeo comprende industrie ricavate da strumenti su scheggia. Questi sono stati ritrovati nella grotta di Vallonet datata tra 900.000 e 860.000 anni fa. Sono invece presenti in Italia choppers e schegge ritoccate datate oltre 700.000 anni fa. Il Paleolitico Inferiore Europeo è indubbiamente meno rilevante di quello Africano.

ASIA

Dal Paleolitico Inferiore Asiatico abbiamo una rilevante scoperta con le tracce più antiche della presenza dell’uomo scoperto in Cina datato attorno ad 1.800.000 anni fa. È importante anche il ritrovamento dell’uomo erectus più antico a Yuamnoum datato a 1.700.000 anni fa.

PALEOLITICO MEDIO

Il passaggio da Paleolitico Inferiore a Paleolitico Medio non avviene improvvisamente ma attraverso forme di transizione che interessano sia i rappresentanti degli ominidi sia i relativi complessi industriali.
Il passaggio Homo Erectus-Homo Sapiens Neanderthalensis si verifica quindi gradualmente, al pari della trasformazione del complesso indusriale che vede il progressivo impoverimento dei bifacciali ed un parallelo incremento delle punte foliate derivanti da un perfezionamento del taglio bifacciale. Possiamo immaginare che Erectus e Neanderthal per un certo periodo di tempo abbiano convissuto assieme come d’altra parte le stesse industrie spesso presentano una mescolanza di strumenti bifacciali e di strumenti ricavati da lame. In questo periodo l’osso inizia ad essere utilizzato come materia prima e le ossa dei grandi vengono utilizzate nella costruzione di strutture per manenti quali capanne e case. La caccia si specializza e si hanno le prime documentazioni di una ben affermata religiosità con le pratiche di sepoltura ed il culto dei morti.

Il rappresentante-simbolo del Paleolitico medio è l’uomo di Neanderthal, caratterizzato da una potente muscolatura, dall’ampiezza di spalle e torace e la struttura cranica dalle grandi dimensioni. Il suo cranio è generalmente voluminoso e manifesta un vistoso rigonfiamento sopraorbitario che gli conferisce un inconfondibile aspetto.

PALEOLITICO SUPERIORE

Lo sviluppo culturale di Homo sapiens sapiens nel Vicino Oriente e nell’Africa nord-orientale presenta alcuni aspetti particolari che lo differenzia da quello di tutte le altre parti del Vecchio Mondo. Occorre innanzitutto ricordare che è soprattutto in questo territorio che complessi del Paleolitico Superiore compaiono prima, parallelamente allo sviluppo del Paleolitico Medio. Altro aspetto particolare è il fenomeno della comparsa, a partire dal XVI millennio a.C., di complessi lamellari a dorsi e a microliti che hanno proseguito il loro sviluppo fino all’inizio del Neolitico. Questo sviluppo fu graduale, senza bruschi cambiamenti, con una specializzazione via via crescente nella caccia e con l’intensificazione della raccolta dei semi vegetali, che potrebbe essere alla base dell’origine dell’economia neolitica. Possiamo così distinguere, in questo territorio, due fasi principali: una che costituisce il Paleolitico superiore in senso proprio, fino al XVII millennio; l’altra dal XVI millennio all’inizio del Neolitico (preceramico o ceramico secondo le regioni), che costituisce il Paleolitico finale o Epipaleolitico. La fine di questa seconda fase è abbastanza differenziata dal punto di vista cronologico: infatti corrisponde alla fine del Pleistocene sugli altipiani del Vicini Oriente (dove il Neolitico preceramico d’origine locale inizia verso la fine del X millennio), ma cade nell’olocene già inoltrato in altre regioni (ad esempio nella Valle del Nilo, dove il Neolitico ceramico inizia soltanto nel V millennio).
Il Paleolitico finale inizia nel Vicino Oriente abbastanza presto verso 16000 anni dal presente, in corrispondenza del cambiamento climatico caratterizzato da un graduale e continuo miglioramento delle condizioni di temperatura e di umidità. Si espande così l’habitat umano, marcato in questa fase dalla densità e dalla estensione dei siti (se paragonati a quelli del Paleolitici Superiore propriamente detto). Tra le attività economiche la caccia si specializza ed acquista importanza via via maggiore la raccolta di semi di erbacee.

Il Paleolitico finale si distingue in due fasi: il Kebariano e il Natufiano. Nella fase antica del Paleolitico finale l’economia era orientata prevalentemente alla caccia, soprattutto alla gazzella e al cervo. La raccolta di erbe è scarsa, le strutture conosciute sono rare e i siti si trovano soprattutto all’interno di grotte. Nel secondo periodo compaiono numerosi strumenti d’osso (arpioni ad un ordine di denti, punte losangiche, manici di falcetti, perforatori, spatole e ami) e l’arte si sviluppa: le migliori rappresentazioni sono figure di cervidi mentre le raffigurazioni antropomorfe sono meno realistiche e più rare.

Nell’Africa Nord Orientale il limite tra Paleolitico Superiore e Paleolitico finale non è così ben marcato come nel Vicino Oriente, dove è sottolineato da una brusca introduzione di numerose armature microlitiche a dorso. In Africa questo processo fu più lento e graduale, probabilmente in corrispondenza di un evoluzione più lenta e meno accentuata delle condizioni climatiche.

Malgrado ciò vari Autori accettano anche per l’Africa Settentrionale l’età di 16000-15000 anni dal presente come limite inferiore del Paleolitico finale e l’altro limite è dato dalla Neolitizzazione.

Gli accampamenti sono piccoli (fino a 50 metri di diametro), tra gli animali cacciati sono presenti i grandi mammiferi della savana. Appaiono anche le prime necropoli che dimostrano uno stile di vita più sedentario mentre l’economia dei siti si orienta verso la raccolta dei semi.