Organizzazione sociale e politica Micenea

Organizzazione sociale e politica Micenea


La società micenea rispecchia la società trifunzionale indoeuropea: sacerdotipopolo, costiuito da contadini e artigiani.

I singoli stati hanno un’ampiezza media (quasi sempre maggiore di quella del territorio delle πόλεις successive).

Il centro è il palazzo (cfr. Creta e Vicino Oriente). La  sua  caratteristica  era  l’assoluta semplicità rispetto all’intrico di stanze, corridoi e terrazze del palazzo cretese. Il palazzo sorgeva su un’acropoli  protetta  da  mura  ciclopiche (fino a 16 m. di spessore),  fatte  cioè  di enormi massi sovrapposti e adattati fra di loro a secco. La concezione architettonica era fortemente accentrata con un salone centrale con focolare al centro e quattro colonne a sostegno del soffitto: il μέγαρον. Questa grande sala fungeva da salone dei banchetti, da sala del trono e da sala delle udienze del signore, oltre che luogo per il suo soggiorno privato. Tutto intorno le stanze della servitù, i magazzini, i corpi di guardia,le dispense e spesso un secondo mégaron della regina. La diversità con i palazzi cretesi stava anche nei materiali  impiegati  per  la  costruzione.  Le  mura  ciclopiche fatte di giganteschi macigni e le sale costruite con pietra dal  colore  ferrigno,  pressoché  spoglie  di  decorazioni, indicavano una concezione di vita diversa, oltre che dell’architettura, una concezione dalla quale era bandita la fantasia e predominava la necessità di ostentare il proprio potere e la propria forza.

  • A capo del palazzo stava il ϝάναξ, re, sacerdote e giudice, coadiuvato dal λαϝαγέτας, comandante militare (cfr. forse la successiva diarchia spartana): erano i soli a possedere τέμενοι, porzioni di terra sacra
  • C’erano poi i sacerdoti (ἱερῆϝες), che avevano in affitto terreni
  • guerrieri erano costituiti dai nobili in armi, detti λαοί, che avevano anch’essi terreni in affitto
  • Il popolo (δᾶμος) era infine formato da artigiani ed operai liberi (che lavoravano per il palazzo o in proprio) e da contadini liberi (la cui terra era forse possesso collettivo del villaggio), che pagavano tributi
  • A capo di ogni villaggio c’era un qa-si-re-u (βασιλεύς), affiancato da un consiglio degli anziani (γερονσία), per l’amministrazione e la ridistribuzione periodica ai contadini della terra comune
  • In fondo alla scala sociale c’erano gli schiavi (δοῦλοι), che potevano appartenere al ϝάναξ, ai nobili, ai sacerdoti o anche a membri del δᾶμος
  • Nelle tavolette compaiono anche personaggi non ben definiti: i τελεσταί (forse nobili, che avevano in concessione la terra detta κτοίνα), gli ὀργεῶνες (forse comunità religiose di artigiani che avevano in concessione la la terra detta καμά), gli ἑπέται (he-qe-ta “accompagnatori”: forse nobili o sacerdoti)

Economia

  • Agricoltura: olivo (> olio alimentare, unguenti profumati), lino (>abiti, vele cordami),  uva (> vino), orzo, fichi 
  • Allevamento: ovini (> lana)
  • Artigianato:
  • tessitura: lana, lino
  • toreutica (lavori in bronzo)
  • oreficeria, molto raffinata (p.es. tazze di Vaphiò)
  • lavorazione dell’avorio
  • glittica (cfr. Creta)
  • ceramica (cfr. Creta, ma con decorazioni più stilizzate)
  • affreschi (cfr. Creta)
  • statue e rilievi in pietra (p.es. leoni di Micene)
  • architettura palaziale: palazzi fortificati intorno al μέγαρον
  • architettura funeraria (inumazione): θόλοι (grandi tombe a cupola)
  • mobili
  • Commercio: vengono creati fondachi in tutto il mediterraneo (cfr. Creta); importante avamposto a Rodi (Ahhiyawa?) e nella zona dove sorgerà Mileto (Milawatas); talassocrazia (cfr. Creta), che si trasforma anche in pirateria
  • importazioni (materie prime): rame da Cipro, stagno dall’Etruria, oro dall’Egitto
  • esportazioni: prodotti agricoli e artigianali

Religione

  • Il ϝάναξ è sommo sacerdote 
  • Sincretismo:
  • dei maschili del cielo indoeuropei
  • dee femminili della terra mediterranee
  • Coppie divine poi scomparse: Zeus-Diwiya, Poseidon-Poseidona
  • Dei ridottisi poi a semplici attributi di un dio maggiore: Enyalos (poi attributo di Ares), Paion (poi attributo di Apollo)
  • Non esiste ancora il tempio, ma solo “cappelle” nel palazzo o anche in case private
  • Culto degli ἡρῶες, “signori del palazzo” defunti