ODISSEA POLIFEMO CANTO IX

ODISSEA POLIFEMO CANTO IX

ODISSEA POLIFEMO CANTO IX


Sollecitato dalle domande di Alcinoo, Odisseo alla fine rivela il suo nome, la sua patria e inizia a narrare le vicende del suo lunghissimo e tormentato ritorno alla patria lontana (Troia).
Partito da Ilio con i suoi compagni, assale la città di Ismaro in Tracia e la conquista; ma i compagni, nonostante le sue esortazioni, non vogliono ripartire e danno tempo ai Ciconi di riorganizzarsi e di reagire; gli Achei, sconfitti, ripartono precipitosamente e poi incappano in una tempesta presso Capo Malea (a sud-est del Peloponneso) che dura ben nove giorni e che fa perdere ai naviganti l’orientamento.
Alla fine approdano nella terra dei Lotofagi, i mangiatori di loto, una pianta il cui fiore dà l’oblio, fa dimenticare il passato. Alcuni compagni di Odisseo, inviati a esplorare il luogo, mangiano il loto e scordano il ritorno; perciò Odisseo è costretto a farli reimbarcare con la forza.
Ripartiti di lì, Odisseo e i suoi compagni approdano a un’isola davanti alla terra dei Ciclopi. Odisseo, lasciato il grosso degli Achei sulle navi, decide di recarsi, con alcuni compagni, a vedere la terra dei Ciclopi, i giganti con un occhio solo, pastori di pecore e barbari antropofagi. È però intrappolato nella grotta del mostruoso Polifemo; qui il gigante afferra i compagni di Odisseo, a due a due, e se ne ciba. Quando il Ciclope lascia la grotta per pascolare le sue greggi, Odisseo escogita uno stratagemma per salvare sé e i compagni; ritornato Polifemo, che sbrana altri due uomini, lo ubriaca con un vino fortissimo, puro, e quando il Ciclope gli chiede il suo nome, dice di chiamarsi Nessuno. Allorché il gigante, rimpinzato di carne ed ebbro di vino, cade in un sonno profondo, Odisseo e i sopravvissuti acciecano il Ciclope con un palo reso incandescente. Polifemo, che urla disperatamente tutto il suo dolore e la sua rabbia, non può contare sull’aiuto dei Ciclopi accorsi: alla loro domanda su chi gli faccia del male, risponde: Nessuno.
Odisseo riesce ad architettare un modo molto astuto per evadere dalla grotta, all’apertura della quale, all’alba, Polifemo cerca di bloccare chiunque tenti di uscire mescolandosi alle pecore: ogni uomo è nascosto sotto il ventre dei montoni, lo stesso Odisseo sceglie per la sua fuga quello più amato dal Ciclope.
Scampati a morte certa, raggiungono gli altri che li hanno aspettati sull’isola. Odisseo, ormai lontano, deride il Ciclope, il quale riconosce nell’accaduto il verificarsi di un antico oracolo. Cerca di vendicarsi scagliando massi sulle navi in fuga e poi implorando il padre Posidone di punire i colpevoli di tale oltraggio. Odisseo e i compagni giungono all’isola di Eolo, re dei venti.