O fons Bandusiae
Alla traduzione di Rocco Scotellaro segue il testo latino
(Carmina, III, 13. Orazio)
Bella fontana di Banzi,
ti luccica un’acqua di vetro,
ti porteremo domani in un cesto di fiori
un capretto che allatta e pasce.
Le prime corna gli promettono guerre di amore,
peccato perché noi laveremo il suo sangue
nel tuo rivolo gelato.
Perché non ti prende il sole cane
e tu puoi rinfrescare
I buoi aratori e le greggi camminanti.
La bella fontana di Banzi,
dicono che sarai tra le nobili fonti,
perché rompe il cuore delle pietre
la tua canzone lontana.
***
Horatius, Carmina III, 13.
O fons Bandusiae splendidior vitro,
dulci digne mero non sine floribus,
cras donaberis haedo,
cui frons turgida cornibus
primis et venerem et proelia destinat.
Frustra: nam gelidos inficiet tibi
rubro sanguine rivos
lascivi suboles gregis.
Tu flagrantis atrox hora Caniculae
nescit tangere, tu frigus amabile
fessis vomere tauris
praebes et pecori vago.
Fies nobilium tu quoque fontium
me dicere cavis impositam ilicem
saxis, unde loquaces
lymphae desiliunt tuae.