NOVEMBRE DI GIOVANNI PASCOLI

NOVEMBRE DI GIOVANNI PASCOLI

PARAFRASI E ANALISI


Gèmmea l’aria, il sole così chiaro
Che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro senti nel cuore…

Ma secco è il pruno, e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. È l’estate fredda dei morti.


PARAFRASI:

L’aria è limpida e trasparente come una gemma, il sole è così splendente e luminoso
che ti sembra di vedere gli albicocchi fioriti e di sentire nel cuore l’odorino amaro del biancospino…
Ma il biancospino è ormai secco e i rami spogli delle piante segnano il cielo sereno con il loro intreccio contorto e scuro. Nel cielo non ci sono più gli uccelli e il terreno risuona sotto il piede come se fosse vuoto.
Tutt’intorno è silenzio, e si sente soltanto, dai giardini e dagli orti lontani, il cadere delle foglie secche ad ogni ventata. È l’estate fredda dei morti.

LIVELLO TEMATICO:

Nella prima quartina il poeta descrive un paesaggio primaverile, frutto di una sua
illusione (l’aria è limpida, il sole è chiaro e gli albicocchi sono fioriti), mentre nella seconda quartina vi è la descrizione del “vero” paesaggio autunnale con immagini
che contrastano quelle precedenti (il biancospino secco, le piante spoglie e il terreno gelato).
Negli ultimi quattro versi, infine, viene descritto un paesaggio “morto” e qui si può trovare il significato della poesia: TUTTO E’ PRECARIO, non muore solo la natura
ma anche l’uomo come suggerisce la parola “morti” con cui si chiude la poesia.
La poesia è costruita con sensazioni visive e uditive attraverso le quali si realizza la tecnica “impressionistica” di Pascoli.

LIVELLO SINTATTICO:

La poesia è formata da periodi abbastanza lunghi, dove prevale la coordinazione.
Nel primo verso della prima strofa il poeta adotta uno stile nominale con ellissi del verbo per dare maggior risalto alle immagini.

LIVELLO LESSICALE:

Pascoli utilizza un linguaggio semplice ma molto preciso, talora raffinato ( es.
gemmea l’aria) per descrivere il paesaggio , prima per quello “primaverile” e poi per quello autunnale. Non si limita quindi a dire semplicemente: piante, alberi… ma usa
termini precisi come biancospino e prunalbo.
Spesso gli aggettivi sono posizionati prima del nome al quale si riferiscono per colpire maggiormente il lettore (es. gemmea l’aria, secco è il pruno, stecchite piante, nere trame, vuoto il cielo…)
In ogni strofa possiamo trovare alcune “parole chiave”; nella prima strofa sono: “gemmea” e “sole”, nella seconda: “secche”, “stecchite” e “vuoto”, infine nella terza troviamo: “silenzio”, “cader” e “morti”.

LIVELLO METRICO-RITMICO:

Questa poesia è formata da tre quartine, ciascuna composta da tre endecasillabi e da
un quinario,
Le rime sono alterne (ABAB).
Il ritmo è spezzato dalla fitta punteggiatura (specialmente nell’ultima strofa) e dagli enjambement, che si trovano nei versi 3-4, 8-9, 11-12. Le parole coinvolte nell’enjambement acquistano un particolare rilievo. Quello finale, in particolare, (estate fredda) spezza il ritmo ed evidenzia i due termini che costituiscono l’immagine più significativa della poesia.
I puntini di sospensione collocati dal poeta alla fine della prima strofa rafforzano la suggestione della primavera, smentita poi nei versi successivi.

LIVELLO FONETICO:

La prima strofa, dove sono presenti numerose allitterazioni della lettera ”L” (l’aria, il
sole, gli albicocchi in fiore…), è caratterizzata da suoni chiari.
Nella seconda quartina si può, invece, trovare l’allitterazione della lettera “S” (secche, stecchite, segnano il sereno…), e nella terza quella della lettera “R” (intorno,
da giardini ed orti, cader fragile) che evocano le foglie secche e il loro cadere.
Al verso sette sono presenti i suoni “u” e “o”, cupi, lugubri, come il paesaggio descritto.
Per suggerire il silenzio Pascoli ha inserito nell’ultima strofa una fitta punteggiatura.
All’interno della poesia vi sono inoltre consonanze (come ad es. chiaro, fiore) e assonanze (ad es. sole, fiore).

LIVELLO DELLE FIGURE RETORICHE:

Ai versi 11-12 si trova un ossimoro (estate fredda) figura retorica del significato, consistente nell’associazione di due parole antitetiche, sottolineato anche dall’enjambement.