NON CHIEDERCI LA PAROLA OSSI DI SEPPIA

NON CHIEDERCI LA PAROLA OSSI DI SEPPIA

PARAFRASI


Non chiederci la parola,che metta a fuoco sotto ogni profilo, il nostro animo privo di certezze, e a lettere che lo chiariscano rendendolo luminoso come il fiore dello zafferano: perduto in mezzo ad un prato polveroso.
Ah l’uomo che se ne va sicuro, senza contrasti con se stesso e con gli altri.
E la sua ombra non viene toccata che dal sole nel periodo più caldo dell’estate; proiettata su un muro mancante di intonaco.
Non domandarci il segreto che possa rivelarti nuove prospettive di conoscenza del mondo,bensì una distorta sillaba secca come un ramo.
Solo questo possiamo in questo momento farti presente, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


FIGURE RETORICHE

  • Enjambement (quando un gruppo di parole, ad esempio soggetto-verbo oppure soggetto-aggettivo viene diviso, mettendo il secondo termine nel verso successivo): nei versi 3-4 (croco/perduto)
  • Similitudine (paragone mediante connettivi avverbiali): verso 10 (secca come un ramo)
  • Anafora (ripetizione di una o più parole all’interno di un verso: verso 12 (ciò…ciò)
  • Consonanza della consonante “r” accompagnata anche da c (chiederci domandarci croco)
  • Epifonema:Consiste nell’esprimere un motto sentenzioso che, solitamente, chiude con enfasi un discorso(Codesto solo oggi possiamo dirti,ciò che non siamo, ciò che non vogliamo)
  • Rima: ABBA CDDC EFEF