NELEO NEMESI NEOTTOLEMO

NELEO NEMESI  NEOTTOLEMO

NELEO NEMESI NEOTTOLEMO


NELEO

Figlio di Tiro e di Poseidone, fratello gemello di Pelia, Neleo divenne re di Pilo. Sposò Clori, che gli diede una figlia, Pero, e dodici figli, fra i quali è noto soprattutto Nestore di cui Omero parla sia nell’Iliade che nell’Odissea. In una delle versioni dei miti consacrati ad Eracle, Neleo incorre nell’ira dell’eroe rifiutando di purificarlo ritualmente dopo l’uccisione di Ifito. Suo figlio Nestore, che si era mostrato equo nei confronti di Eracle, fu l’unico ad essere risparmiato dalla furia dell’eroe quando questi partì in guerra contro Pilo, dove uccise non solo Neleo, ma anche gli altri suoi figli.


NEMESI

Nemesi, figlia della Notte, era nel medesimo tempo un’astrazione e una divinità. Era la personificazione della vendetta degli dei e dell’inevitabile punizione di ogni cattiva azione. Era anche una dea, onorata nel suo santuario di Ramnunte nell’Attica. Zeus era innamorato di Nemesi, che però rifiutava i suoi favori, e per sfuggirgli si tramutò in oca selvatica. Zeus a sua volta si trasformò in cigno e la raggiunse a Ramnunte, dove Nemesi depose un uovo e lo abbandonò. Tuttavia un pastore lo scoprì e lo portò alla regina di Sparta, Leda, sposa di Tindaro, che lo tenne al caldo o, secondo alcune versioni, lo mise in un cofanetto. Da quell’uovo nacque la bella Elena.


NEOTTOLEMO

Neottolemo era figlio di Achille e di Deidamia, figlia del re di Sciro. Dopo la morte di Achille, Ulisse andò a Sciro per cercare Neottolemo e portarlo a Troia a combattere. Il figlio dell’eroe si dimostrò degno del padre. Fu uno dei guerrieri che, nascosti nel cavallo di legno, penetrarono di sorpresa nella cittadella troiana. Dopo la caduta di Troia, Neottolemo si vide attribuire nella sua parte di bottino Andromaca, la vedova di Ettore. Questi sono i fatti narrati da Ulisse all’ombra di Achille nell’Odissea (libroXI). Neottolemo appare anche nelle opere dei grandi poeti tragici. Nel Filottete di Sofocle la sua presenza all’assedio di Troia è la condizione determinante per ottenere la vittoria. Per vincere però egli deve entrare in possesso dell’arco e delle frecce di Eracle. Ecco perché si reca nell’isola di Lemno a trovare Filottete, che possiede le armi dell’eroe. Secondo Euripide (nella tragedia Andromaca) Neottolemo venne ucciso a Delfi, dove era andato per consultare l’oracolo, da Oreste, a cui aveva tolto Ermione. Tutte le versioni concordano nel localizzare a Delfi la fine di Neottolemo, che fu sepolto presso il santuario di Apollo, dove ricevette anche gli onori divini.