MOTIVI CHE CAUSARONO EVOLVERSI DELLA FILOSOFIA IN GRECIA

MOTIVI CHE CAUSARONO EVOLVERSI DELLA FILOSOFIA IN GRECIA

MOTIVI CHE CAUSARONO EVOLVERSI DELLA FILOSOFIA IN GRECIA


Motivi religiosi:

la cultura greca a differenza dei Paesi Orientali non era troppo legata allareligione => libera ricerca mentale

gli dei sono simili agli uomini, i Greci non li temono troppo e non li sfidano

nella religione greca non sono presenti molti episodi cruenti e immaginari, a differenza della religione orientale

l’Inferno é concepito come un luogo in cui prevale la monotonia

i sacerdoti non svolgono un ruolo molto importante perché i Greci non sono molto attaccati agli dei, a cui si rivolgono solo per chiedere qualcosa attraverso gli aruspici

Motivi politici:

Con Solone, Clistene e Pericle si allarga il potere politico e si instaura il concetto didemocrazia

Mileto fu una città importante, modello della grecità, libera perché vicina alla Persia e quindi opposta alla monarchia persiana; secondo i topoi, Mileto si é sempre scontrata contro la Persia e la tirannide accosandole in diversi momenti.

Tipi diversi di religioni, che si possono considerare come antecursori della filosofia

 

religione dell’Olimpo

religione oracolare di Delfi: qui viene adorato Apollo, il dio profeta, della medicina e della filosofia

religione misterica, grazie al quale potevano avvicinarsi al dio, avvicinato dai forti rumori, e quindi conoscere la natura delle cose:

culto di Dioniso: in Tracia e in seguito anche nell’impero romano. Seguaci di Dioniso o Bacco, dio del vino e dei piaceri dei sensi, le baccanti celebravano i misteri con danze sfrenate e riti orgiastici. Testimonianze della diffusione del culto di Dioniso nel mondo romano sono gli splendidi affreschi della Villa dei Misteri, a Pompei. Le Baccanti, dette anche menadi (dal greco, “folle”), vagavano e danzavano per i monti in stato di estasi e di ebbrezza vestite di pelli di cerbiatto e recando il tirso, un bastone avvolto di pampini che era il principale attributo di Dioniso. Il rito prevedeva anche lo sbranamento di un animale che impersonificava la divinità stessa. Euripide nel le Baccanti le descrive come donne che suscitano un sentimento di estasi

culto di Demetra: ad Eleusi, con il complesso apparato di riti e simboli orientati all’immortalità e alla salvezza, appannaggio dei soli iniziati, la celebrazione dei misteri incarna in Grecia l’esigenza di un’esistenza che superi le contraddizioni e la morte attraverso un’esperienza di unione con il divino anticipata nel rito.

culto di Cibele: in Asia Minore. Cibele era una dea della Frigia spesso identificata con Rea dai greci e con Opi dai romani. Sposa del titano Crono e madre degli dei dell’Olimpo, Cibele era una divinità della natura e della fertilità, venerata come grande madre degli dei. Poiché tutelava le montagne e le fortezze, Cibele era raffigurata con una corona che aveva la forma delle mura di una città e presso i romani era nota anche come Mater turrita. Al culto di Cibele erano preposti sacerdoti eunuchi chiamati Coribanti, che guidavano i fedeli in riti orgiastici accompagnati da urla selvagge e da una frenetica musica di flauti, tamburi e cembali.

culto orfico: culto dedicato ad Orfeo, disceso nell’Ade, allo scopo di purificare l’anima dell’iniziato per sottrarla alla trasmigrazione nel corpo di altri esseri viventi (metempsicosi). L’insegnamento principale che l’orfismo contiene é ilconcetto della scienza e del pensiero come un cammino di vita, una ricerca che conduce alla vera vita dell’uomo. Platone appartiene al circolo degli orfici-pitagorici

arte mantica: arte aruspicina di Maninea e Mantova

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