moti rivoluzionari del 1820-1821

moti rivoluzionari del 1820-1821

moti rivoluzionari del 1820-1821


Dopo la caduta di Napoleone, le potenze vincitrici riunite in congresso a Vienna, si impegnarono a ristabilire in Europa le autorità e gli equilibri presenti nel continente prima della Rivoluzione Francese e dell’Impero napoleonico; il principe di Metternich e gli altri plenipotenziari presenti al congresso presero tutte le misure necessarie per far dimenticare ai popoli europei i venticinque anni di rivoluzione e per prevenire un’analoga situazione in futuro. In Francia ed in Spagna, i sovrani assoluti ripresero il loro posto: Luigi XVIII in Francia e Ferdinando VII in Spagna. In Italia, l’Austria reintroduceva la propria sovranità nel lombardo-veneto, mentre nel Regno di Sardegna e nel Regno delle Due Sicilie, le popolazioni locali dovettero subire le tendenze reazionarie dei rispettivi sovrani. In apparenza l’ordine sembrava ristabilito, ma nella realtà, nelle menti degli intellettuali e e popolo, gli ideali ed i nuovi pensieri introdotti dalla Rivoluzione Francese non si erano affatto sopiti. Tra i liberali iniziarono a prendere forma delle società segrete, un sistema di lotta già presente nel secolo precedente, ma che assunse grandissima importanza nell’Europa post-congresso di Vienna. Queste società segrete altro non erano che delle libere organizzazioni alle quali aderirono uomini di cultura, giovani, militari, borghesi ed anche artigiani, che si riunivano per discutere di politica all’insaputa delle autorità. Gli affiliati a queste società utilizzavano riti e segnali particolari del tutto simili a quelli in uso presso le professioni ed i mestieri. Esse erano numerose e di diversa tendenza, ma la cosa più importante era che queste associazioni erano unite fra loro da una fittissima rete di contatti interni, il che permetteva lo svilupparsi di un comune pensiero democratico clandestino. La più importante e diffusa delle società segrete del periodo della Restaurazione fu indubbiamente la Carboneria, così detta, perchè i suoi affiliati utilizzavano i simboli ed i rituali della professione dei carbonai: essa propendeva per un ideale democratico-costituzionale di tipo moderato e fu maggiormente attiva in Italia ed in Spagna, ed ebbe un ruolo fondamentale durante i moti rivoluzionari del 1820-21. Il primo evento di grande rilievo accadde in Spagna l’1 gennaio del 1820: reparti dell’esercito spagnolo mobilitati per andare a sedare alcune sollevazioni popolari nelle colonie americane, si ammutinarono nel porto di Cadice durante le fasi di imbarco. Questi reparti, seguiti poco dopo da numerosi altri reparti militari, si opposero al regime repressivo instaurato da Ferdinando VII, fino a rendere inutile ogni opposizione regia. Il re si vide costretto a reintrodurre la Costituzione e a concedere ai rivoltosi una camera elettiva. Gli avvenimenti spagnoli segnarono l’avvio di una serie di ribellioni in tutta l’area del Mediterraneo e la Carboneria mobilitò tutti i suoi soci italiani e spagnoli affinchè sobillassero le popolazioni. Pochi mesi dopo la rivolta militare in Spagna, in Portogallo e nel Regno delle Due Sicilie scoppiarono le sollevazioni popolari che in breve costrinsero i relativi sovrani a concedere a loro volta una Costituzione. In questi casi la costituzione fece molta fatica a rimanere salda per la ferma opposizione del re, per gli interventi di Metternich tendenti a salvaguardare l’equilibrio raggiunto al termine del Congresso di Vienna, ma soprattuttoa causa degli scontri interni tra i moderati ed i democratici. La Sicilia, desiderosa di affrancarsi dal Regno di Napoli, dopo essersi rivoltata con l’appoggio del popolo si trovò sola a dover affrontare la durissima reazione napoletana: dopo una breve resistenza, la rivolta venne sedata e molti patrioti siciliani persero la vita. Questo evento non fu sufficiente a calmare le speranze dei liberali lombardi e piemontesi che, con il sostegno della Carboneria stavano progettando la cacciata degli austriaci dal suolo italico. I piani sovversivi dei lombardi vennero però scoperti ed i carbonari Silvio Pellico e Pietro Maroncelli vennero catturati e condannati da un tribunale militare al carcere duro da scontare nella fortezza dello Spielberg, il famigerato carcere punitivo che si trovava nella città di Brno, nell’attuale Repubblica Ceca. Diversi furono invece gli avvenimenti in Piemonte, dove i moti ebbero inizio nel mese di marzo del 1821 e portarono all’abdicazione del re Vittorio Emanuele I in favore del proprio fratello Carlo Felice, in assenza del quale, assunse la temporanea reggenza Carlo Alberto, da tempo in contatto con le società segrete, il quale concesse una Costituzione simile a quella spagnola. Richiamato all’ordine dallo zio Carlo felice, legittimo re di Sardegna, Carlo Alberto assunse il comando delle truppe piemontesi sconfiggendo a Novara i volontari liberali comandati da Santorre di Santarosa. Nonostante la loro fragilità ed il fallimento, i moti rivoluzionari scoppiati in Spagna, Italia e Portogallo risvegliarono la preoccupazione delle potenze conservatrici del Congresso di Vienna, che su suggerimento del ministro austriaco principe di Metternich, decisero di passare alla controffensiva: il 23 marzo del 1821 l’esercito asburgico raggiunse il Regno delle Due Sicilie sedando la rivolta e restituendo il trono al legittimo re Ferdiando I, che per vendetta adottò durissime forme di repressione. Nel frattempo, la sommossa veniva domata anche in Portogallo , dove il re ordinò l’esecuzione di moltissimi rivoluzionari. I moti rivoluzionari del 1821 ebbero come scopo principale l’ottenimento di una Costituzione , obbiettivo non raggiunto principalmente a causa del modo troppo duro e deciso che i liberali adottarono per proporsi nei confronti dei sovrani e che portò ad una contrapposizione di mentalità insolubile.

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