MORTE DI MARCO AURELIO COMMODO IMPERATORE

MORTE DI MARCO AURELIO COMMODO IMPERATORE


A Vienna (la romana Vindobona) mentre si trova ancora a domare le aggressioni dei Barbari al di la’ del Danubio, Marco Aurelio muore lasciando ai posteri quale fossero state le sue scelte buone e cattive, proprio lì dove con 20.000 uomini voleva  organizzare e dare inizio alle operazioni definitive; che forse in quel momento decisivo e anche per il futuro avrebbero potuto cambiare l’assetto dell’Europa. Ma lasciò tutto in sospeso  a un figlio arrogante, borioso; un figlio che aveva appena 19 anni. Con la sua morte il destino di quei popoli e anche quello dell’impero romano cambiò sì qualcosa, ma in peggio.

Il proposito di Marco era quello pretenzioso di fare di quelle province una forza per Roma, riconosceva fino ad un certo punto che era quasi giusto che costoro si battessero per una loro indipendenza ma poi li voleva comparse, parti di quel tutto, ai cui ordini essi, come tutti dovevano assoggettarsi a Roma, al centro del mondo. Le loro disgrazie portate da Marco Aurelio (così soleva dire) non erano un male di Marco Aurelio, ma era un evento preparato dal suo Dio. Da Giove.

Con questi propositi e con dodici anni di lotte aveva posto le basi per estendere l’impero su un territorio con popolazioni che lui stesso stava annientando con la guerra, le decimazioni, il trasferimento delle popolazioni vinte, lo svuotamento di territori che lui si proponeva di occupare con l’insediamento di genti italiche; insomma  non dovevano in futuro piu’ creare problemi.
Sarebbe fprse bastato un altro anno a completare tale disegno, ma arrivò la morte a impedirgli di continuarlo.

Commodo a cui lasciava ora tale eredità non era certo l’uomo (cioè il ragazzo) che poteva realizzarlo.
Il marcoaureliano “Io ho concepito l’idea di un grande stato democratico, amministrato in uguaglianza e libertà e di una monarchia che da’ onore ai propri sudditi” naufragò davanti alle idee opposte del figlio (dovremo aspettare Caracalla nel 212 per dar seguito a qualche istituzione degna di chiamarsi tale).

Nel bene e nel male moriva quell’ “io sono di Roma come nascita, ma come cittadino io sono del mondo” e le sue ultime parole furono “andate verso il sole nascente, il mio sole tramonta” Ma non fu così, almeno nei primi anni dopo la sua morte..

“La mia città è Roma, ma come uomo il mondo” era anacronismo, se avesse pensato all’incontrario il suo grande progetto sarebbe diventato realta’. Era il mondo che si stava trasformando e diventando come Roma, e perfino nella stessa capitale dell’impero questo nuovo mondo era già ben evidente se qualcuno lo avesse solo notato, ma non fu cosi’….

Da questo momento dal 17 Marzo 180, dopo la morte di suo padre, Commodo diventato imperatore a tutti gli effetti, sul teatro delle operazioni fa immediatamente alcuni compromessi con tutte le forze nemiche in campo e prepara le valigie in fretta. Non vede l’ora di ritornare a Roma e far divertire i suoi 19 anni con le sue concubine, a dividere i piaceri con 300 giovani donne e 300 ragazzi tutti di rara bellezza; e a fare orge passate alla storia (anche se non sappiamo con quanta verità oggettiva).

I suoi consiglieri e lo stesso senato, approfittandone per poi aver loro mano libera, con opportunismo spinsero questo play boy a interessarsi e a soddisfare i suoi piaceri e contemporaneamente a impossessarsi della direzione dell’impero senza nessuna fede o coscienza politica, solo per fargli compiere passi falsi uno dopo l’altro;  finchè quando questa marionetta diventò del tutto inutile, una congiura fatta dai suoi stessi generali che aveva avuto al suo fianco sul Reno e sul Danubio, e con alleato il suo prefetto, un uomo che mirava in alto, gli fecero fare una brutta fine nel 192, che abbiamo già anticipato in parte nell’anno 175, quando il padre a soli sedici anni lo aveva già nominato co-imperatore.

Ma con lui dobbiamo ancora percorrere un bel tratto di strada in questi dodici anni, e conosceremo meglio questo giovanissimo imperatore, il suo ambiguo operato e ciò che poi ne derivò come conseguenze……..

STATUA DI MARCO AURELIO – Viene eseguita in questa data. Ed è quella che vediamo al centro nella attuale Piazza del Campidoglio oggi a Roma.

MARCO AURELIO (nonostante quanto detto nelle precedenti pagine) gode di una certa considerazione anche in Austria: Vienna, infatti, gli ha dedicato una strada e, nel celebre castello di Hellbrunn, nei dintorni di Salisburgo, vi una zona del parco in cui collocata una sua statua vicino a quella di un “barbaro” prigioniero (difficile dire se il monumento è stato fatto per ricordare  Marco Aurelio, oppure il prigioniero)