MORFOLOGIA E STRUTTURA DEI BATTERI

MORFOLOGIA E STRUTTURA DEI BATTERI

MORFOLOGIA E STRUTTURA DEI BATTERI


I batteri, scoperti da Leeuwenhoek nel 1673, sono organismi unicellulari a struttura procariotica, che si riproducono per scissione binaria e vengono perciò detti anche schizomiceti. A livello metabolico i batteri sono in grado di utilizzare ambienti di vita (substrati) diversi per la sintesi dei costituenti e per produrre energia e nei quali possono riprodursi rapidamente, andando incontro a mutazioni cellulari che consentono ai batteri una veloce adattabilità alle mutevoli condizioni ambientali. I batteri sono diffusi ovunque. Sono presenti sia nell’ambiente naturale (aria, acque, terreno) che come parassiti su strutture biologiche superiori quali l’uomo, gli animali e i vegetali, nei quali possono causare gravi malattie (tetano, scarlattina,pertosse, meningite ecc.).

Le loro dimensioni sono variabili, sempre però dell’ordine dei micrometri, e vanno da 0,1 a 10 micron.

I batteri possono avere forma sferica, cilindrica o incurvata. I batteri sferici sono chiamati cocchi e nel riprodursi possono formare colonie con particolari disposizioni nello spazio: diplococchi, a coppia; streptococchi, a catenella; stafilococchi, a grappolo; sarcine, otto cocchi a forma di cubo; tetradi, a gruppi di quattro cocchi.

I batteri cilindrici sono generalmente detti bacilli. Anche i bacilli possono disporsi a coppia o a catena, e sono denominati rispettivamente diplobacilli e streptobacilli. Vi sono nel complesso tre denominazioni specifiche di particolari forme bastoncellari che è bene precisare: batterio, bacillo, clostridio. Esse sono utilizzate per indicare germi non sporigeni (batteri), sporigeni in aerobiosi (bacilli), sporigeni in anaerobiosi (clostridi).

I batteri incurvati sono detti vibrioni, se cilindrici con una sola curvatura, spirilli, se a forma di sinusoide con poche e larghe volute, e spirochete se con sinusoidi molto numerose e ravvicinate.

La cellula batterica risulta costituita oltre che da strutture sempre presenti quali la parete batterica, la membrana cellulare, il citoplasma e il materiale nucleare, anche da strutture accessorie presenti in alcune specie come i flagelli, i pili, la capsula e la spora.

Flagelli: sono organi specifici attraverso i quali molti batteri Gram- si muovono nel substrato liquido in cui sono immersi. Possono essere presenti i flagelli anche in numero superiore a uno , e ciò determina un ventaglio di denominazioni: monotrichi, con flagello polare, anfitrichi, con due flagelli posti alle estremità, lofotrichi, con molti flagelli addensati a ciuffo, peritrichi, con uniforme distribuzione dei flagelli su tutta la parete, atrichi, cioè sprovvisti di flagelli. I flagelli sono composti chimicamente da una proteina, la flagellina, la cui composizione in amminoacidi varia da specie a specie caratterizzando così l’antigene H.

Pili o fimbrie: sono strutture che non servono per il movimento e sono diffuse su tutta la superficie esterna della parete dei batteri Gram-. I pili hanno una morfologia simile ai flagelli dei quali risultano più corti e rigidi, ma differiscono nella composizione chimica che risulta formata da una proteina detta pilina. Se sono cavi internamente vengono chiamati pili sessuali e servono alla coniugazione tra due batteri per consentire il trasferimento di materiale genetico extracromosomico (plasmide) da una cellula all’altra; vengono invece denominati fimbrie o pili comuni se servono soltanto come organo di adesione del germe al substrato condizionando la patogenicità del batterio.

Capsula: è uno strato composto da una matrice fibrosa. Essa protegge la parete dall’ambiente esterno, può essere presente sia in germi saprofiti che patogeni, ma in questi la capsula risulta essere un importante meccanismo antifagocitario oltre che un fattore di adesività agli epiteli dell’ospite, dei quali favorisce dunque la colonizzazione. La capsula è quindi per i batteri patogeni che la possiedono un fattore che ne aumenta la capacità patogena.

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