MARX FILOSOFIA RIASSUNTO

MARX FILOSOFIA RIASSUNTO

MARX FILOSOFIA RIASSUNTO


La filosofia di Marx possiede due caratteristiche principali:

costituisce una sorta di analisi della società e della storia, che si estende al mondo della borghesia, in tutte le sue espressioni. Infatti, proprio perché Marx si occupa di analizzare tutti gli aspetti della società viene considerato il padre della sociologia.

Offre un interpretazione dell’uomo e del suo mondo. Infatti, nel discorso che Engels pronunciò al funerale dell’amico, diceva che neanche uno scienziato era ai livelli di Marx perché lui è prima di ogni cosa un rivoluzionario, infatti per tutta la sua vita Marx è rimasto fedele all’ideale dell’unione tra teoria e prassi (azione + sapere).

Ma, la principale caratteristica che differenzia la filosofia di Marx da quella di altri filosofi come Hegel, consiste nel fatto che Marx si propone di mettere in atto l’incontro tra realtà e razionalità attraverso la prassi, costruendo una nuova società; mentre Hegel si l’aveva solo pensato. La filosofia di Marx risente dell’influenza di tre principali tendenze culturali:

  • la filosofia classica tedesca, attingendo alcune idee da Hegel a Feuerbach
  • l’economia classica da Smith a Ricardo, infatti Marx parte dall’approfondita conoscenza del sistema liberale, nonostante non lo sostenesse.
  • Il pensiero socialista da Saint Simon a Owen

3. La critica al misticismo logico di Hegel:

Il rapporto tra Marx ed Hegel è stato spesso oggetto di discussione in quanto risulta molto complesso. Infatti, se da una parta alcuni filosofi sostengono che tra i due filosofi vi sia un rapporto di continuità, dall’altra altri filosofi sostengono che tra i due vi sia un rapporto di rottura. In ogni caso, qualunque sia la verità, è certo che Hegel in un modo o nell’altro (cioè o per continuità o per opposizione)abbia influenzato alcuni aspetti del pensiero di Marx.

La Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico è la prima opera che mostra l’atteggiamento di Marx nei confronti di Hegel. Tale componimento è sia filosofico, che politico, anche se solitamente all’interno di esso si distinguono due momenti distinti: il momento filosofico metodologico e il momento storico-politico.

il momento filosofico metodologico: attacca il metodo di Hegel, e quindi in generale il suo modo di filosofare. Infatti, ciò che Marx imputa ad Hegel è il fatto di considerare ogni realtà come una manifestazione necessaria dello Spirito. Ad esempio, Hegel non si sofferma a constatare semplicemente che in certi luoghi e tempi vige la monarchia, ma afferma anche che lo stato necessita di una sovranità, che si identifica appunto nella monarchia. E quindi egli ammette e giustifica la monarchia, come un qualche cosa di razionale e necessario. Questo atteggiamento assume il nome di misticismo logico, in quanto attraverso esso  le varie istituzioni appaiono delle allegorie e personificazioni di una realtà, che sta nascostamente dietro di esse. In questo modo Hegel tende anche a giustificare le istituzioni esistenti, considerandole come realtà necessarie e razionali dello Spirito, proprio per questo si può dire che la sua filosofia assuma la forma di un giustificazionismo politico (in quanto tende a riconoscere le istituzioni e i governi esistenti), e speculativo (in quanto sostiene che tutto ciò che è reale è anche razionale e non può essere altrimenti).Questo misticismo secondo Marx deriva dal capovolgimento idealistico tra soggetto e predicato da una parte e concreto e astratto dall’altra (come aveva già sostenuto Feuerbach). 

A questo misticismo logico di Hegel, Marx oppone il metodo trasformativo, che si concretizza nel capovolgimenti di ciò che l’idealismo aveva cambiato, ovvero nel riconoscere nuovamente ciò che è realmente soggetto e ciò che è realmente predicato. Marx comunque, non critica l’intera filosofia di Hegel in quanto gli riconosce numerosi meriti, tra cui quello di concepire la realtà come una totalità storico-processuale, composta da elementi che sono fortemente connessi e inseparabili gli uni dagli altri e dalle opposizioni.

La critica della civiltà moderna :

La posizione politica di Marx e soprattutto la sua adesione al comunismo, deriva dalla sua concezione negativa verso la civiltà moderna e lo stato liberale, che tra l’altro costituisce uno dei principali punti chiave del marxismo.

Secondo Marx l’età moderna e quindi l’uomo moderno coincide con la cosiddetta fase di scissione, che deriva dalla frattura tra società e Stato. Infatti, ad esempio nella polis greca i cittadini vivevano in un un’armonia sociale, e si sentivano parte integrante della comunità. Non esistevano differenze tra la sfera pubblica e quella privata, come non esistevano differenze tra lo Stato e la società. Ma secondo Marx in questa armonia e collaborazione tra Stato e società vi è una contraddizione. Infatti, lo Stato si è sempre proposto come un organismo neutrale, garante dell’interesse e del benessere comune, ma questo secondo Max è una cosa falsa, o vera apparentemente. In quanto nella vita reale non è lo stato che aiuta i cittadini e tutela il loro benessere, ma se mai sono i cittadini che devono tutelarsi da soli, e devono “proteggersi”dallo stato che persegue i propri interessi e quelli delle classi più potenti. Per questo motivo, la stessa dichiarazione dell’uguaglianza formale propagandata dalla rivoluzione francese, ha perso il suo significato. E quindi sostanzialmente, secondo Marx la civiltà moderna rappresenta contemporaneamente, la società dell’egoismo e delle particolarità reali e della fratellanza e delle universalità illusorie.

Secondo Marx questa falsa universalità e neutralità dello stato deriva dal tipo di società che si è venuta a costituire nel mondo moderno. Infatti, rifacendosi alla descrizione della società borghese di Hegel, Marx sostiene che il cittadino si sia staccato dalla comunità; in tal senso, nella società civile non esiste più la solidarietà, ma ognuno cerca di imporsi perseguendo individualmente i propri interessi. E siccome al costituzione, che risale alla fase post rivoluzionaria dello Stato, rende legale il diritto di libertà individuale e di proprietà privata, secondo il filosofo lo stato è semplicemente una proiezione politica di una società contro-sociale.

In contrapposizione a questa società moderna ed egoista, Marx idealizza un nuovo tipo di società, che si identifica in un modello di democrazia sostanziale o totale, in cui esiste una collaborazione tra l’individuo e gli altri (la comunità). Però, mentre Hegel sosteneva che tale tipo di società si potesse ottenere solamente attraverso alcuni strumenti politici come la corporazione, lo stato e la burocrazia, Marx nega questi strumenti politici e sostiene che l’unico modo per realizzare questo tipo di società è quello di eliminare qualsiasi forma di disuguaglianza tra gli individui, iniziando dall’annullamento della proprietà privata; l’arma a cui il filosofo fa riferimento allo scopo di attuare questo progetto è il proletariato, il quale essendo l’unica classe priva di proprietà e che risente maggiormente dei privilegi di questa società borghese , è l’unica che può attuare la democrazia comunista.

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