MARCOVALDO ANALISI STRUTTURA

MARCOVALDO ANALISI STRUTTURA

MARCOVALDO LE STAGIONI IN CITTA” (1963)

 di Italo Calvino (1923-1985)


STRUTTURA. Il libro è una raccolta di 20 novelle, ognuna delle quali è dedicata a una stagione; il ciclo delle stagioni (primavera, estate, autunno, inverno) si ripete quindi 5 volte nel libro.

Questo metodo narrativo (riflesso anche nel sottotitolo “Le stagioni in città”) è insolito, ma serve a scandire lo scorrere del tempo dei protagonisti, i quali, proprio in base alla stagione, vivranno avventure diverse.


 PERSONAGGI.

  • Marcovaldo, il protagonista, è un uomo semplice, manovale, grande lavoratore e padre di sei

figli. È un personaggio divertente, ma anche melanconico perchè è un sognatore, un ingenuo, e perfino un po’ illuso. Rappresenta l’uomo moderno, costretto dalla società dei consumi a lavorare per ottenere beni superflui, presentati come indispensabili.

Tuttavia, Marcovaldo è anche e soprattutto un uomo in cerca di autenticità, di uno stile di vita più a misura d’uomo, meno frettoloso e non alienato. Per questo egli vede nella Natura, ormai scomparsa e di cui ricerca segnali ovunque, un luogo mitico ed ideale, un paradiso perduto che sogna di ritrovare.

N.B. Marcovaldo è nato in città, non si è trasferito dalla campagna; per lui la Natura è un ideale, anche se puntualmente gli fa dispetti e lo delude. Da questo contrasto nasce la comicità del personaggio.  

Inoltre, Marcovaldo è sempre senza un soldo e pieno di problemi, ma è sempre sorridente, entusiata e ottimista.

  • Figli di Marcovaldo. Pallidi, smunti, non conoscono la natura, non hanno mai visto un bosco

perché non possono permettersi di andare in vacanza. Seguono con entusiasmo il padre nelle sue avventure, a volte addirittura lo precedono e prendono iniziativa.

  • Domitilla, moglie di Marcovaldo, è casalinga, si occupa dei figli e rimprovera il marito di

continuo perché non guadagna abbastanza. Si lascia coinvolgere malvolentieri nelle avventure del marito.

  • Altri personaggi secondari. Marcovaldo incontra spazzini, guardie notturne, magazzinieri,

disoccupati, ecc. Tutte queste persone semplici portano però dei nomi  pomposi e medioevali, come Viligelmo, Sigismondo, Domitilla e Godifredo, il che ha lo scopo di rendere la gente comune e cittadina simile agli eroi dei poemi cavallereschi.

Le avventure di Marcovaldo sono infatti paragonabili a delle fiabe moderne o a dei poemi cavallereschi.

TEMPO. Tutte le vicende di Marcovaldo e della sua famiglia si svolgono verso la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, ovvero in un periodo in cui l’attenzione di tutti era rivolta prevalentemente alla crescita industriale, al boom economico e al miglioramento della qualità della vita; le problematiche ecologiche, al contrario, non erano considerate importanti o addirittura si ignorava l’esistenza di certi fenomeni climatici, quali l’effetto-serra.

Calvino può essere considerato quindi un “pioniere” per aver messo in luce contraddizioni e problemi su cui l’umanità avrebbe riflettuto solo alcuni decenni più tardi.

Il tempo  della storia, in cui Marcovaldo  vive le sue avventure, coincide con il tempo del racconto, quello in cui l’Autore scrive le novelle.

LUOGO. Tutte le novelle sono ambientate in una grande città industriale del Nord Italia, che ha le tipiche caratteristiche ancor oggi in parte visibili: palazzoni di periferia, supermercati pieni zeppi di merci, cementificazione di ogni parte della città, con limitatissimi spazi verdi, fabbriche con migliaia di operai (molti emigrati dalle città del Sud), rapporti sociali molto ridotti, e così via.

N.B. La scelta di non dirci esattamente in quale città del nord siano ambientate le vicende è assolutamente voluta dall’Autore: egli intende così rappresentare tutte le metropoli, luoghi che si assomigliano tutti nella bruttezza, nel grigiume, nella spersonalizzazione dell’uomo e nella scomparsa degli elementi naturali.


TEMATICHE PRINCIPALI.

Il tema principale di tutte le novelle è il contrasto tra Natura e Città. Questo contrasto è presentato in modo buffo e nostalgico al tempo stesso. Da una parte, c’è la natura che continua a riprodurre le sue meraviglie ad ogni stagione (fiori, sole, pioggia, neve); dall’altra c’è la città industriale che si muove ad un ritmo frenetico e disumano, che sottomette le persone alle leggi della produzione e del consumismo. In mezzo c’è, appunto, Marcovaldo che vive in città per bisogni economici, ma che rimane completamente «naturale» nell’anima.

All’interno della tematica principale, se ne possono ritrovare altre quali l’alienazione della civiltà industriale, il consumismo, la povertà, l’inquinamento, ecc.

LO STILE. La narrazione è semplice, scorrevole; gli episodi raccontati sono buffi e fanno sorridere il lettore (sembra quasi un libro comico per ragazzi), ma dietro questa apparente semplicità si cela un lavoro approfondito da parte dell’Autore.

  • Le scelte linguistiche di Calvino sono in opposizione con la semplicità della trama delle novelle. Questo significa che per raccontare una storia semplice, Calvino ha usato un lessico ricercato.
  • Lo stile è complesso:
  • quando Calvino descrive la Natura usa uno stile ROMANTICO, tipico della poesia;
  • al contrario, quando parla della Città usa una prosa oggettiva, ironica, che fa la caricatura a situazioni quotidiane, mostrandone la loro disumanità.
  • Tutte le novelle seguono, più o meno, lo stesso schema interno:
  1. Marcovaldo va in cerca della natura in una grande città industriale.
  2. Marcovaldo sogna il ritorno al mitico stato della natura a partire da un piccolo dettaglio.
  3. I suoi sogni e le sue speranze saranno immancabilmente deluse.

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