MARCO POLO RICERCA PER RAGAZZI

MARCO POLO RICERCA PER RAGAZZI

MARCO POLO RICERCA PER RAGAZZI


Marco Polo nacque a Venezia nel 1254; appartenente ad una famiglia di commercianti e viaggiatori, Marco Polo è stato il più grande esploratore terrestre del Medioevo.Il padre Niccolò e lo zio Matteo, che dirigevano un’agenzia a Soldata in Crimea, intrapresero nel 1260 un viaggio fino alle terre del Volga (Sarai). Impediti poi sulla strada di ritorno verso Occidente per una guerra scoppiata nel frattempo, i due mercanti si spinsero a Buhara in Persia (nell’attuale Uzbekistan), un’importante città lungo la via commerciale che portava in Cina, dove soggiornarono per tre anni; attraversarono l’Asia centrale, i deserti del Tibet settentrionale e le steppe della Mongolia, fino a raggiungere l’Estremo Oriente, alla corte del grande imperatore mongolo Kublai Khan (signore di tutti i Tartari) a Shangdu.

I fratelli Polo furono accolti con simpatia e grandi riguardi alla corte dell’imperatore mongolo, desideroso com’era di informazioni sul papato e sugli Stati del mondo latino, e che, minacciato dalla pressione su degli eserciti musulmani ai confini meridionali del suo impero, li invitò a tornare con cento missionari cristiani, cui avrebbe affidato il compito convertire il proprio popolo al cristianesimo. I Polo impiegarono tre anni per giungere a Venezia, passando per Buhara, la Persia, la Siria e San Giovanni d’Acri (oggi in Israele), arrivando a Venezia nel 1269, riabbracciando l’adolescente Marco rimasto nel frattempo orfano sia di padre sia di madre (morì in quegli anni).

Due anni più tardi i due intrepidi mercanti-esploratori si avventurarono nel loro secondo viaggio per la Cina, questa volta portando con se Marco, appena diciassettenne ma dotato di una grande intelligenza di sicura vocazione come scrittore; egli si maturerà durante un viaggio eccezionale di cui doveva poi conservare per sempre la memoria nel suo celebre libro: il Milione.

La prima importante tappa dei Polo fu San Giovanni d’Acri, per ottenere una lettera del Papa per Kublai Khan, poiché Gregorio X, da poco eletto al soglio pontificio, si trovavo ancora in Terra Santa. Il pontefice accolse i mercanti veneziani e affidò loro un’ampolla d’olio del Santo Sepolcro di Gerusalemme, facendoli accompagnare da frati domenicani, che però, dopo soli pochi giorni, abbandonarono la spedizione.

I Polo attraversarono la Persia e raggiunsero lo stretto di Hormuz, dove speravano di trovare una nave che li conducesse in India. Fallito il loro obiettivo, proseguirono il viaggio via terra fino a giungere a Kashgar (l’attuale Kashi), città commerciale della Cina Occidentale.

A Kashgar Marco si ammalò e i Veneziani furono costretti ad attendere quasi un anno prima di poter riprendere il viaggio. Risalendo il fiume Oxus (oggi Amudarja) attraversarono L’Hindukush e le montagne del Palmir dove Marco fu il primo europeo ad avvistare e descrivere l’argali, una pecora selvatica detta anche pecora di Marco Polo.

Costeggiarono il deserto del Taklimakan fino a raggiungere la regione del lago di Lop nor, nella provincia cinese del Sinkiang. Dopo aver attraversato il deserto del Gobi con una carovana di cammelli, i Polo raggiunsero infine la corte del Khan a Shangdu nel 1275, tre anni e mezzo dopo aver lasciato l’Europa. Molti dei territori da loro attraversati, in particolare il Palmir e le regione del Gobi, non erano mai stati visitati prima d’allora da europei.

Marco Polo entrò nel corpo diplomatico del Gran Khan compiendo ambascerie e missioni commerciali in varie parti dell’impero mongolo. Svolse quest’attività per 17 anni. Raggiunse il Tibet, navigò sullo Chang Jiang, sull’Huang He e lungo il corso superiore del Mekong. Fu probabilmente il primo europeo a visitare l’interno della Birmania e raggiunse quasi sicuramente la Siberia e l’arcipelago indonesiano.

Per tre anni, fra il1282 e il 1285, Marco Polo ricoprì inoltre l’incarico di governatore della città di Yangzhou. Il padre e lo zio erano intanto diventati consiglieri militari del Gran Khan, ma quando quest’ultimo invecchiò e l’impero cominciò a dare segni di fragilità, i Polo decisero di tornare in Europa. Furono autorizzati a partire nel 1292 con un ultima missione da compiere: scortare una principessa mongola destinata ad andare in sposa al re di Persia.

Poiché la guerra in corso ai confini occidentali dell’impero mongolo rendeva impossibile il viaggio via terra, i Polo decisero di raggiungere la Persia via mare alla testa di una flotta di quattordici navi e seicento uomini di equipaggio, che salpò dal porto cinese di Zaitun (l’attuale Quanzhou).

Raggiunta Sumatra, la spedizione attraversò la stretto di Malacca, fece rotta verso Ceylon, le isole Andamane e Nicobare fino ad arrivare allo stretto di Hormuz nel 1294.Soltanto diciotto dei seicento uomini partiti dalla Cina raggiunsero il golfo Persico. Nel frattempo era morto anche il re dei persiane la principessa mongola andò in sposa al suo erede. I Polo raggiunsero Venezia nel 1295, ben ventiquattro anni dopo, ricchissimi grazie soprattutto alle pietre preziose che avevano cucito nei loro vestiti.

Nel 1298, durante la guerra tra le repubbliche marinare di Venezia e Genova, Marco Polo fu fatto prigioniero al largo delle coste della Dalmazia. Durante la prigionia dettò al suo compagno di cella Rustichello da Pisa il racconto dei suoi viaggi straordinari. Fu rilasciato nel 1299 e fece ritorno a Venezia dove si sposò, ebbe tre figlie e visse fino all’età di settant’anni.