L’UMORISMO PIRANDELLO

L’UMORISMO PIRANDELLO


Per orientarci nella vasta produzione pirandelliana e coglierne le costanti disponiamo di un testo fondamentale, il saggio I.’umorismo (1908): un bilancio critico di quanto sino ad allora Pirandello aveva composto (novelle e romanzi, tra cui Il fu Mattia Pascal) e insieme un’enunciazione della sua poetica. Nella sezione più importante del saggio Pirandello cerca di definire la particolare natura dell’arte umoristica – tale è in gran parte la sua arte -: soprattutto egli sottolinea il ruolo essenziale esercitato dalla riflessione razionale, che sempre interviene nella creazione artistica di tipo umoristico, producendo quello che Pirandello chiama il «sentimento del contrario». Il «sentimento del contrario» è una particolare attitudine a cogliere, attraverso la riflessione, la complessità del reale, andando oltre l’apparenza delle cose e dei comportamenti umani, di cui l’umorista vede e rivela le contraddizioni.

Per evidenziare la differenza profonda che c’è tra l’umorismo (così come lo intende Pirandello) e la comicità, lo scrittore ricorre a un esempio ormai famoso. Se davanti a una vecchia signora «coi capelli ritinti […] tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili» mi viene da ridere, questo succede perché una realtà del genere è comica, essendo contraria alle più comuni norme di comportamento. «Ma se interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che, parata così, nascondendo rughe e canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andare oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza fra il comico e l’umoristico».

Commento: secondo Pirandello lo scrittore è un umorista, non nel senso di uno che fa ridere, ma nel senso che lui stesso spiega: l’umorismo è una riflessione che permette allo scrittore di andare oltre le apparenze e di comprendere le ragioni profonde di un certo comportamento o di certe scelte. Come nell’esempio citato prima, grazie alla riflessione umoristica lo scrittore riesce a comprendere le reali, profonde ragioni che spingono la vecchia signora a vestirsi e truccarsi in modo apparentemente ridicolo. In questo senso, anche le novelle sono umoristiche, in particolare “il treno ha fischiato”: il comportamento di Belluca, il suo dare in escandescenze suscitano dapprima riso, in particolare fra i colleghi; ma quando il narratore, suo vicino di casa che lo conosce, riflette umoristicamente sulla situazione, individua le vere e drammatiche ragioni che stanno alla base del comportamento inspiegabile del protagonista, cioè la sua vita impossibile.