L’ultimo incontro di didone

L’ultimo incontro di didone

PARAFRASI

la didone fenicia con la ferita ancora fresca
si aggirava nel bosco. quando enea le fu vicino.
e la vide, e la riconobbe, scura, scoppiò a piangere come chi vede
o crede di vedere un piccolo spichcio di luna del mese sorgere tra le nuvole
e le disse: ‘infelice didone, dunque era vero che eri morta, che ti eri uccisa .
ahime, sono stato io la causa della tua morte? giuro sulle stelle e i pianeti
su quello che c’è di più sacro sulla terra, che ho lasciato il tuo paese, regina,
mio mangrado (controvoglia). dovetti fuggire perchè me lo ordinarono gli dei,
che adesso mi constringono a camminare tra i morti in un cammino pericoloso e in una notte scura.
non pensavo che ti avrei dato un tale dolore
artendo da cartagine. fermati , non nasconderti da me! perchè scappi.
questa è l’ultima volta, per volere del fato, in cui posso parlarti.
così enea cercava di calmare quell’anima ardente di dolore rabbioso
dagli sguardi torvi, e cercava di farla piangere.
ma didone, voltandosi, fissava la terra
senza commuoversi e piangere per quel discorso,
come se fosse una selce aspra o una rupe di marpesso.
alla fine scappò via, si rifugiò sdegnata
nel bosco oscuro, dove il marito sicheo condivide con le
le sue fatiche e ricambia il suo amore.
ma enea la seguì in lacrime per tutto il tragitto, mentre lei si allontanava,
pietoso, addolorato per la sua morte.

fonte
dal web

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