L’ordinamento pubblico carolingio

L’ordinamento pubblico carolingio

L’ordinamento pubblico carolingio



L’ascesa dei Pipinidi franchi CAROLINGI

il regno dei franchi conobbe dopo la morte di Clodoveo un progressivo indebolimento del potere e l’emergere di 4 organismi politici: Neustria, Austrasia, Aquitania, Borgogna, (paesi dl Gallia merovingia) in concorrenza tra di loro. La lotta x l’egemonia nel corso del VII sec venne restringendosi all’Austrasia e la Neustria (cui si era unita la Borgogna). I protagonisti furono non i sovrani dei due regni, ma i maestri di palazzo o maggiordomi. Nel corso della metà del VII sec si imposero i maggiordomi dell’Austrasia detti Pipinidi in qnt discendenti da Pipino di Landen. E fu proprio Pipino II di heristal che dal 687 al 714 prese il potere in Neustria, Austrasia e Borgogna, mentre l’Aquitania si configurava come una realtà indipendente. E così ai merovingi si sostituiscono i carolingi. Il successore di Pipino II fu il figlio Carlo Martello che rinsaldò il suo potere a Neustria, Austrasia e Borgogna e lo estese in Frisia (tra Olanda e Germania), Alemannia (germania), Turingia (Germania). Passò infine ad occuparsi dell’Aquitania nonostante il xicolo degli arabi, ma la vittoria ke egli riportò non valse a ricacciarli al di la dei Pirenei. Dopo la morte del re merovnigio Teodorico IV, Carlo Martello si comportò come un re, e alla sua morte nel 741 divise il regno ai suoi figli:

Carlomanno (Austrasia, Alemannia, Turingia)

Pipino il breve (Neustria, Borgogna, Provenza).

I due fratelli non riuscirono però a portare avanti la strada intrapresa dal padre e ripristinarono la monarchia merovingia, elevando al trono un re fantasma Childerico III.

Nello stesso tempo un monaco Bonifacio, si recò nel nord Europa x evangelizzare le

popolazioni pagane che convocò una serie di concili volti a rafforzare il potere dei vescovi e combattere il paganesimo ma fu ucciso nel 754. cmq la sua oxa si rivelò importante x l’acquisizione di quelle regioni di dominio dei franchi. Nel 747 Carlomanno abdicava lasciando campo libero al fratello Pipino, che nel 751 si fece acclamare re dal monaco bonifacio e si fece ungere con l’olio santo. Questa unzione dava al suo potere un fondamento sacro.

le basi della potenza dei Pipinidi e le origini del feudalesimo

le basi della potenza dei Pipinidi furono innanzitutto le loro capacità politiche e soprattutto l’aver capito l’importanza della clientela armata. La diffurione di nuove tecniche come quella della cavalleria corazzata richiedeva esercito ed equipaggiamento costoso. E i pipinidi potevano contare su cavalieri così equipaggiati poikè contavano di una larga base fondiaria.

 la ripresa dell’espansionismo franco e la conquista dell’Italia

Nel 754 Pipino si fece nuovamente consacrare insieme ai suoi due figli Carlomanno e Carlo dal pontefice Stefano II. Il pontefice gli attribuì il titolo di patrizio dei romani, cioè protettore della chiesa romana, titolo sul quale il papa fece immediatamente leva x kiedere un suo intervento in Italia contro Astolfo (Re longobardo). E così Pipino e il pontefice strinsero un accordo, il cosiddetto Promissio Carisiaca che prevedeva ke Pipino attaccasse i longobardi e che restituisse tutto ciò che avrebbe conquistato. Pipino scese in italia ben due volte, nel 755 infatti attaccò i Longobardi guidati dal nuovo sovrano Astolfo che rifugiandosi a Pavia si arrese e Pipino si impadronì di alcuni territori sottratti ai Bizantini (tra cui Ravenna) che cedette al papa. Ma bastò che Pipino lasciasse l’Italia perchè Astolfo riprendesse gli attacchi a Roma. Così l’anno successivo Pipino intraprese una nuova spedizione e sconfisse definitivamente il re

Longobardo. Il successore di Astolfo, Desiderio tentò di portare avanti rapporti pacifici con i Franchi. E la pace durò x ben 15 anni, pace sancita anke grazie al matrimonio tra i figli di Pipino e le figlie di Desiderio. (Carlomanno + Gerberga) (Carlo + Ermengarda).

Carlo detto poi Magno cioè grande, rimasto unico sovrano, ripudiò la moglie Ermengarda e scacciò la vedova del fratello coi figli, che si rifugiarono presso il re Desiderio. Allora il re minacciò Roma ma nel 773 Desiderio fu sconfitto da Carlo e prima lo rinchiuse a Pavia e poi lo portò con se in Francia.

[Carlo magno comincia a mettere in atto un progetto espansionistico con la formazione di territori ke daranno origine alla nascita dell’imxo carolingio]

le altre conquiste di Carlo Magno

Carlo magno nel 778 tentò di cacciare i musulmani dalla Spagna, ma dopo aver conquistato Pamplona fu costretto a ritirarsi, per far fronte ad una rivolta dei Sassoni. Ritornò in Spagna nell’ 801 ke si concluse dopo 12 anni con la creazione di un nuovo distretto di confine, la marca hispanica, con capitale Barcellona.

Tra la prima e la seconda spedizione in Spagna, Carlo magno tentò di imporre il cristianesimo con la forza contro la resistenza dei sassoni, i nobili finirono x piegarsi, convertendosi in massa, invece i contadini si mantennero ancora a lungo le armi, sotto la guida di Vitikindo. Ma nel 804, al termine delle operazioni belliche fu completata l’opera iniziata da Bonifacio.

Conquistò anche la Frisia che era stata evangelizzata da Bonifacio. (784)

incorporò nel sy regno ank Baviera,Carinzia e Austria (788) e fondò Aquisgrana(in Germania)

Con queste annessioni il dominio di Carlo si estendeva su un territorio vastissimo

comprendente l’Europa centrale, dalla Spagna al mare del nord, all’Italia centrale.

(continuò a far uso dei titoli tradizionali:re dei franchi,re dei longobardi,patrizio dei romani)

L’incoronazione imperiale di Carlo Magno

durante la notte di Natale dell’800 carlo magno fu incoronato imperatore dal papa Leone III:

– il papa aveva obblighi nei confronti di Carlo, infatti questo l’aveva aiutato quando fu accusato di adulterio da esponenti della nobiltà romana e imprigionato nel monastero di sant’Erasmo

– ad oriente l’imperatrice Irene occupava il trono di Costantinopoli, che si era impadronita della corona e aveva fatto accecare e imprigionare il figlio Costantino VI. Ma una donna non poteva essere regina, (al massimo reggente), quindi la kiesa potè considerare vacante il trono d’oriente. Con l’atto dell’incoronazione il papa riaffermava la supremazia religiosa della kiesa di Roma. L’800, anno di incoronazione di Carlo, rappresenta la nascita del *sacro romano impero* (Di nazionalità francese). Intensa fu l’attività legislativa di Carlo, come l’emanazione dei capitolari ke si riferivano al diritto pubblico e all’organizzazione ecclesiastica. Poi abbiamo altri capitolari x proteggere i piccoli proprietari terrieri: si cercò infatti di fissare i prezzi evitando ke i grandi proprietari acquistassero il grano in tempo di raccolto e lo rivendessero quando questo iniziava a scarseggiare, anke se cmq l’imperatore nn aveva sempre i mezzi x far rispettare le sue decisioni.

L’ordinamento pubblico carolingio

L’ordinamento carolingio è caratterizzato da una stretta compenetrazione tra stato e chiesa, infatti gli ecclesiastici avevano dei poteri politici. Carlo magno non aveva i mezzi sufficienti x rendere omogenei i vasti territori soggetti al suo dominio. E rimasero in vigore anke gran parte delle leggi preesistenti. Carlo costituì dei regni dotati di larga autonomia ke affidò ai figli (come in Aquitania e in Italia), oppure costituì dei distretti*, (contee, marche e ducati) a capo dei quali pose dei funzionari pubblici.

Contee: che erano dei distretti con a capo i conti

Marche: erano zone di frontiera o di nuova conquista, dove era necessario un impegno militare, avevano una estensione ed erano affidati ai marchesi

Ducati: grandi distretti, alcuni dei quali a carattere nazionale e con a capo i duchi

Il risultato di tutto qst fu che nelle mani del funzionario pubblico veniva a concentrarsi un vasto patrimonio formato da terre ke egli deteneva a titoli diversi:

alcune in quano beni di famiglia (allodi)

altre come beneficio in quanto vassallo del re

altre a titolo di compenso x la carica pubblica ke ricopriva.

I conti venivano tenuti sotto controllo attraverso i vassi dominici (fedeli diretti del re).

La residenza del sovrano veniva chiamata palatium, e tra i piu importanti funzionari di corte , che erano anke i piu stretti consiglieri dell’imperatore troviamo:

l’arcicappellano preposto a tutti gli affari di natura ecclesiastica

il cancelliere, ank’egli ecclesiastico capo del personale addetto alla redaz d diplomi e lettere

il conte o conti palatini, responsabili dell’amministrazione della giustizia.

Tra il personale di palazzo l’imperatore sceglieva solitamente anke

i missi dominici cioè degli ispettori che visitavano una contea, marca o ducato x controllare l’operato sia degli ecclesiastici sia dei funzionari laici.

La corte con tutti i funzionari, non aveva una sede fissa e questo assicurava un rapporto piu stretto con le realta locali, anke se i soggiorni divennero sempre piu lunghi ad Aquisgrana.

L’attività legislativa di Carlo Magno

carlo cercò di dare un’omogeneità all’impero attraverso una intensa attività legislativa di cui erano espressione i capitolari, leggi formate da brevi articoli (capitula) emanate nel corso di annuali assemblee dette placiti. Questi riguardavano soprattutto il diritto pubblico e l’organizzazione ecclesiastica. Frequenti furono gli interventi in campo economico, si cercò infatti di fissare i prezzi evitando ke i grandi proprietari acquistassero il grano in tempo di raccolto e lo rivendessero quando questo iniziava a scarseggiare, realizzando notevoli guadagni.

Le difficoltà della successione imperiale

Carlo Magno, restando fedele alla tradizione franca, nell’806 divise i suoi domini ai figli:

al primogenito Carlo assegnò gran parte della Francia e le conquiste orientali

a Ludovico il pio diede l’Aquitania (in Francia)

a Pipino consegnò l’Italia e la Baviera (in Germania)

ma rinviò in un secondo momento la designazione del successore al titolo imperiale. Ma la morte prematura di Carlo e Pipino fece si ke Ludovico nel 814 rimanesse unico erede e imperatore. Una delle sue prime preoccupazioni fu quella di risolvere il problema della successione imperiale. Nell’817 emanò dunque una costituzione (ordinatio imperi) con la quale proclamò l’indivisibilità dell’impero, ke veniva destinato al primogenito

Lotario (andava il titolo di imperatore)

Pipino acquistava l’Aquitania e il titolo di reges inferiore all’imperatore

Ludovico (detto poi il germanico) acquistava la Baviera e il titolo d reges inferiore all’imxat.

Lotario venne mandato in Italia e impose la constitutio romana con la quale si stabiliva ke il papa, eletto dal clero e dal popolo romano, avrebbe dovuto prestare giuramento di fedeltà all’imperatore prima di essere consacrato.

Ma Ludovico il pio aveva un altro figlio, Carlo il calvo che rivendicò parte dell’impero. Alla morte del padre la situazione precipitò e si giunse allo scontro tra Lotario e i fratelli Ludovico il germanico e Carlo il Calvo, succeduto a Pipino nell’838. Lotario fu sconfitto e i due fratelli nell’842 a Strasburgo (Francia) con un patto solenne si promisero reciproco aiuto. Il trattato di Verdun, ke Lotario fu costretto ad accettare nel 843 sancì la definitiva divisione dell’impero:

– a Carlo il calvo andò la parte occidentale (Neustria, Aquitania, Marca spagnola)

– a Ludovico il germanico la parte orientale (Turingia, Sassonia, Baviera, Alemannia)

– a Lotario la parte centrale (dall’Italia centro-settentrionale al mar del nord), conservando il titolo imperiale anke se al di fuori dei suoi domini non aveva nessun potere effettivo.

L’imperatore Lotario muore nell’855 e gli successe il figlio Ludovico II, ke fu a lungo

impegnato in Italia contro i Saraceni, ai quali tolse Bari. Alla sua morte, nell’876, lo zio Carlo il calvo si impossessò della corona imperiale. Egli non aveva eredi, quindi Carlo il grosso, figlio di Ludovico il germanico riunì nelle sue mani tutta l’eredità di Carlo magno, e così venne coronato il sogno della chiesa di vedere ripristinata l’unità imperiale. Ma ben presto Carlo il grosso, non mostrandosi all’altezza della situazione, fu costretto ad abdicare e a ritirarsi in un monastero (887). così il regno si divise in:

Oddone re di Francia

Berengario il regno d’Italia

Arnolfo di Carinzia la parte orientale


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