L’IRA DI ACHILLE TRADUZIONE

L’IRA DI ACHILLE TRADUZIONE


Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
L’ira funesta, che infiniti addusse
Lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco
Generose travolse alme d’eroi,
E di cani e d’augelli orrido pasto
Lor salme abbandonò così di Giove
L’alto consiglio si adempia, da quando
Primamente disgiunse aspra contesa
Il re de’ prodi Atrìde e il divo Achille.

Questa è forse la più celebre strofa dell’Iliade, ma quanti ne conoscono il significato? Provo ad interpretarlo, aiutandomi con le note a margine del testo “Iliade”, a cura di M.Lombardi-Lotti e A.Paladini, libreria editrice Canova, Treviso.

Omero, in questo capitolo, propone la contesa fra Achille e Agamennone per il rapimento di una schiava. E’ bene chiarire l’antefatto. Crise, sacerdote di Apollo, chiede ad Agamennone il riscatto della figlia Criseide. Il condottiero supremo dell’esercito greco nella guerra di T roia, nega la fanciulla, trattenendola con sè e rendendola sua schiava. L’offesa al sacerdote viene punita dagli dei con una grande pestilenza che imperversa per nove giorni nel campo greco. Achille indice un’assemblea e chiede a Calcante (indovino) di spiegare la causa dell’ira di Apollo. La spiegazione sta proprio nell’offesa al dio, che chiede il riscatto immediato della fanciulla perché possa tornare da suo padre. La proposta non piace ad Agamennone che offende il sacerdote, mentre Achille prende le difese di Crise. Agamennone cedrà la schiava, ma vorrà quella di Achille. L’eroe abbandona la battaglia e prega la madre (Teti) di ottenere da Giove una atroce vendetta: la sconfitta dei Greci.


Parafrasi

Ispirami a cantare, o Musa, l’ira funesta di Achille, figlio di Peleo, che portò precocemente al regno dei morti infiniti uomini. La morte e la distruzione furono così atroci che abbandonò ai cani e agli uccelli le salme dei morti, poiché non c’era il tempo per onorarli con una degna sepoltura. Si compia così la decisione di Giove (che aveva promesso a Teti di vendicare l’offesa subita da Achille), presa da quando il divino (divo) Achille e il figlio di Atreo (Agamennone) si divisero (disgiunse) per la contesa della schiava.

Parafrasi
raccontami, o dea, l’ira di achille figlio di peleo, che fu la causa di moltissimi lutti per i greci, e mandò nell’ade molte anime prima del giusto tempo, e fece delle loro salme cibo per cani e uccelli ( così che si compisse il disegno di Giove), da quando all’inizio il divino Achille e il re Agamennone furono divisi da un’aspra contesa.