L’IDEALISMO TEDESCO APPUNTI

L’IDEALISMO TEDESCO APPUNTI

L’IDEALISMO TEDESCO


L’idealismo si sviluppa in Germania nel corso dell’ 800. Tra la fine del ‘700 e i primi trent’anni dell’800 nasce e si diffonde un nuovo movimento culturale chiamato Romanticismo, che ebbe caratteristiche pervasive, toccando tutti i campi del sapere. Questa corrente presenta caratteri anti-illuministici e si pone come critica e reazione al giacobinismo. Il termine Romanticismo deriva dall’inglese romantic, termine utilizzato nei poemi epico-cavallereschi. L’idealismo tedesco non è altro che l’aspetto filosofico del Romanticismo. Laddove l’Illuminismo esaltava la ragione e la scienza, il Romanticismo esalta la passione ed il sentimento. Questo tipo di classificazione risulta ad un’attenta analisi troppo schematica seppur in parte vera. Esso infatti critica la ragione illuminista, l’intelletto kantiano che astrae, ma non la rifiuta totalmente; la vuole sostituire con una ragione che definisce dialettica e speculativa. Questo tipo di ragione applica il metodo della dialettica basato sulla triade tesi-antitesi-sintesi, non limitandosi ad un solo aspetto della realtà, cogliendola come una totalità organica ( cfr. antinomie kantiane in cui una parte della realtà viene tralasciata non riuscendo a penetrarla tutta ). Il pensiero penetra la realtà. Diceva Hegel : “La verità è nel tutto”. Questa è la strada che porta gli idealisti ad eliminare il noumeno ( la cosa in sé ) di Kant. Il Romanticismo, contro la ragione e la scienza, rivaluta l’arte, la religione e l’intuizione come strumenti adatti e migliori per penetrare la realtà. I romantici si caratterizzano per la loro tensione verso l’infinito, attingere ad esso. L’artista è un intellettuale che si ribella al finito, alla realtà a cui è costretto a vivere per cercare un altrove. Questa ribellione assomiglia a quella dei Titani contro gli dei, che non ha sbocco : l’uomo aspira all’infinito senza poterlo raggiungere. Come afferma Novalis : “ L’essere umano in questa vita è un esule, un viandante che tende a tornare verso l’infinito che sente come sua patria”. Da questo concetto discende la psicologia romantica, basata sulla nostalgia e sulla tristezza, caratteristica dell’esule. Poiché l’uomo avverte l’infinito, si è indotti a pensare che lo possedesse e che ora lo abbia perso. Questo tipo di psicologia è una sorta di “malattia romantica”. Nel ‘900 Montale parlerà di “male di vivere”. La visione romantica si discosta dal pensiero illuminista di natura come meccanismo razionale. I Romantici la intendono come organismo vivente, che procede come opposizione di forze ( Shelling ). Ritorna una sorta di panteismo spinoziano ( spinozismo ), Dio è nella natura, che anch’essa è una totalità organica. I romantici ebbero inoltre una visione della storia come una totalità organica : un insieme di eventi tra di loro necessariamente collegati gestiti dalla presenza nella storia stessa di una forza superiore a quella umana ( visione storicistica o provvidenzialistica ). Ogni evento non accade per caso, ma perché necessario. In ambito romantico venne elaborato il moderno concetto di nazione , come organismo, personalità collettiva grazie a costumi, lingua, tradizioni … Anche in quest’ aspetto si ritrova una visione organicistica. In un primo momento il Romanticismo sembra appoggiare la Restaurazione, in seguito si dimostra liberale, tutelando la differenza fra i diversi popoli e sostenendo la loro indipendenza. Ogni individuo è importante non di per sé, ma perché svolge un ruolo nella società. Il Romanticismo infine rivaluta la storia della religione e la religione stessa. Laddove gli illuministi svalutavano il Medioevo, i Romantici lo rivalutano proprio perché in quest’epoca si fondano i costumi e le tradizioni. Con il termine idealismo in campo filosofico si intende qualcosa di contrario al materialismo, il quale afferma che alla base di tutto l’essere c’è la materia, dalla quale derivano gli aspetti spirituali : le idee e i sentimenti sono il risultato di un’evoluzione della materia. Anche il pensiero è il risultato dell’autorganizzazione di essa. L’idealista sostiene che all’origine di ogni cosa c’è il pensiero e da questo deriva la materia. L’idealismo e il materialismo sono i due pilastri della storia della filosofia : il primo materialista fu Aristotele, il primo idealista Platone. I tre grandi esponenti dell’idealismo tedesco che, quando erano ancora studenti, si appassionarono alla rivoluzione francese, sono : Fichte, Schelling ed Hegel.

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