LIBERTA NOVELLE RUSTICANE

LIBERTA NOVELLE RUSTICANE

Appartiene alle  “Novelle Rusticane”. Fa riferimento a un fatto storico: la rivolta dei contadini di Bronte, in <Sicilia, l’indomani dell’arrivo di Garibaldi (I86O, spedizione dei Mille )

Vi sono tre sequenze, ad ognuna delle quali corrisponde un diverso punto di vista sulla parola LIBERTA’.

giornata (sabato): è la giornata delle stragi, in cui la folla in tumulto uccide, tra gli altri, don Antonio, il reverendo, il figlio del notaio (Neddu) , i notabili del paese, la baronessa e i suoi tre figli.In questa prima giornata la parola “libertà” è vista nell’ottica dei popolani che per tre volte gridano “W.  La libertà” in un’ansia di capovolgimento della falsa giustizia fino a quel momento praticata.

giornata (domenica) arriva il generale Nino Bixio, che, lungi dal portare giustizia, fa fucilare alcuni ribelli. In questa seconda giornata “libertà” diventa per i rivoltosi sinonimo  di distribuzione delle terre e delle ricchezze.

giornata( dal lunedì successivo alle stragi fino al processo ai ribelli tre anni dopo) Anche in questa  fase, come nella seconda sequenza, è citata due volte la parola “libertà”. Per i borghesi di Catania, giudici nel processo, è sinonimo di rivoluzione e carneficina; per il carbonaio condannato insieme agli altri rivoltosi è sinonimo di distribuzione delle terre.

Il testo ha una struttura circolare con il ritorno alla situazione di partenza: in paese ritorna l’equilibrio  tra i galantuomini e la povera gente, perché gli uni hanno bisogno degli altri. Inizialmente i ribelli sembrano carnefici, ma poi il loro ruolo si evolve fino a diventare vittime della repressione, mentre i galantuomini tornano ad essere oppressori. (oppressi ed oppressori come ne’ I Promessi Sposi).Tutto resta com’era, dunque la realtà è immodificabile.

Leonardo Sciascia ha commentato questa novella e ha sottolineato il fatto che nella prima edizione il fazzoletto “sciorinato” dai ribelli era tricolore,nella seconda rosso. Nel periodo  della seconda edizione c’erano i  Fasci siciliani, quindi Verga dà ai rivoltosi una consapevolezza che al tempo della rivolta di Bronte non potevano  avere. La rivolta, però, finisce negativamente, allora il fazzoletto rosso è una denuncia del socialismo stesso. Verga sembra voler dire che il socialismo che invita alla rivolta e promette un  miglioramento economico non può portare a nessun miglioramento effettivo.

FASCI DEI LAVORATORI O SICILIANI = movimento di protesta popolare guidato da un’organizzazione sindacale di ispirazione socialista. Nel I892 vi aderirono contadini, artigiani, operai e minatori delle zolfare. Nel 1983 Francesco Crispi soffocò la ribellione nel sangue.