Le tredici colonie inglesi

Le tredici colonie inglesi

Le tredici colonie inglesi


Le colonie inglesi d’America, collocate lungo la costa atlantica, costituivano il fiore allo occhiello dell’Impero britannico. Nella seconda metà del Settecento erano divise in tre grandi aree dai caratteri relativamente distinti. L’area settentrionale era popolata in prevalenza da immigrati di origine inglese e puritani (puritanesimo). L’agricoltura era fiorente e la terra era in gran parte nelle mani di piccoli e medi proprietari. La pesca aveva un ruolo importante e il commercio era sviluppato. Anche nelle colonie dell’area centrale prosperava l’agricoltura, ma il ceto dominante era costituito da agiati commercianti. Assai alta era la componente della popolazione venuta dalla Germania e Olanda. Qui era forte il senso della tolleranza religiosa, data la molteplicità delle sette protestanti.

L’area meridionale aveva caratteristiche che la rendevano profondamente diversa dalle altre regioni. I centri urbani erano poco sviluppati e l’economia riceveva la sua impronta dalle grandi piantagioni, proprietà di un ceto di aristocrazia agraria di bianchi che si avvaleva del lavoro di schiavi neri. La Chiesa dominante era quella anglicana (anglicanesimo). Le colonie, in rapido sviluppo, erano meta di un costante flusso di immigranti europei in cerca di migliori condizioni di vita. Nel suo complesso la popolazione, agli inizi del Settecento intorno a 1.700.000 abitanti, alla fine del secolo ammontava a circa 4 milioni, di cui per un decimo neri. Nelle colonie l’istruzione primaria era assai diffusa e molto superiore alla media europea.

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