LE SETTE ISLAMICHE

LE SETTE ISLAMICHE

Le Sette Islamiche
Le sette islamiche si sono originate in particolari contingenze politiche e storiche dovute – soprattutto – al problema della successione di Maometto. Il loro dissenso, quindi, anche se spesso è causa di guerre fratricide, è più politico che religioso. Attualmente la grande maggioranza del popolo islamico è rappresentata dai sunniti (quasi il 90%), dagli sciiti (che sono circa il 9%) e da altre sette varie (circa l’1%).

I sunniti
La parola sunniti indica i seguaci della Sunna (cfr. 3.5.1). Secondo i sunniti, nessuno può succedere a Maometto; egli infatti è il “sigillo dei profeti”; con lui termina la rivelazione. Il successore può essere soltanto il custode dell’eredità profetica; il califfo (= successore o vicario del profeta) non può fare altro che dirigere i credenti e amministrare gli affari della comunità in dipendenza stretta dal Corano. Mediante il consenso (= igma) del la comunità, viene scelto il califfo tra i membri maschi della tribù dei quràish, alla quale apparteneva Maometto.
Dopo la morte di Maometto si ebbero quattro califfi ortodossi; quindi il califfato divenne un’istituzione dinastica che fu abolita nel 1924. Attualmente i musulmani sembrano d’accordo su questo principio: se i governi nazionali degli stati islamici osservano la legislazione comunitaria completa (= shari’ah) già stabilita, non è necessario restaurare l’ufficio soprannazionale del califfato.
Gli sciiti
La parola sciita deriva da shi’a (= partito). Essi infatti sono seguaci di Alì, cugino e genero di Maometto. Essi sostengono che i primi tre califfi furono usurpatori, perché Maometto aveva designato Alì come suo successore; pertanto può essere imam (= califfo, ma anche teologo e giurista autorevole) solo un discendente di Maometto attraverso la figlia Fatima e suo marito Alì. Gli sciiti formano la confessione islamica ufficiale dell’Iran, si dividono in ismailiti, imamiti e in altri gruppi minori. Respingono la Sunna e professano dottrine segrete e misteriose. Così, ad esempio, la setta sciita degli imamiti duodecimani ammette l’esistenza storica di 12 imam le-gittimi, discendenti maschili di Alì e Fatima, impeccabili, infallibili e unici interpreti della legge religiosa. Il dodicesimo imam Muhammad al-Mahdi, scomparso nell’878, non sarebbe morto, ma occultato in un luogo misterioso, per ricomparire prima della fine del mondo. La sua presenza attiva in mezzo ai fedeli avviene attraverso i dottori della legge (= mugtahidun), i più autorevoli dei quali in Iran sono gli ayatollah.