LE SEQUENZE NARRATIVE ORLANDO FURIOSO

LE SEQUENZE NARRATIVE ORLANDO FURIOSO


La guerra fra Agramante e Carlo Magno costituisce l’azione entro la quale si
inquadrano tutte le altre e fornisce—> suddivisione tra Paragi nella prima parte del
poema (avventure di Astolfo, Rinaldo, Ruggero, orlando, Bradamante…) e Arlì nella

seconda parte dove si sposta l’azione della guerra quando vi si ritirano i saraceni
battuti a Parigi. La terza e ultima fase della guerra coincide con una sensibile
riduzione dei movimenti “erranti” e una serie di ritorni risolutivi dell’azione.
L’amore di Orlando per Angelica e le vicende di Ruggero e Bradamante
costituiscono le altre due storie a cui Ariosto da un rilievo particolare fin dal
Proemio.
I capi di questi tre filoni narrativi non confluiscono tutti alla fine del poema ma si
esauriscono in una “ritirata a fasi”, perché la storia di Orlando e Angelica si
completa nel canto 39, la guerra è portata a compimento nel canto 42 e la vicenda
di Ruggiero fino al 46.
Possiamo suddividere la vicenda in sequenze narrative:
– La prima sequenza: occupa i canti da 1 a 13—> vengono introdotte le inchieste le
avventure di diversi personaggi. Tra queste l’inseguimento di Angelica da parte di
Orlando e quello di Ruggero da parte di Bradamante, le avventure si svolgono gli
spazi diversi, ma i percorsi si incrociano con l’arrivo di tutti al palazzo di Atlante.
– La seconda sequenza: occupa i canti da 13 a 18 e pone in primo piano le vicende
della guerra con l’assedio di Parigi. Nuovo personaggio importante: il pagano
Rodomonte, avventure di Astolfo, Grifone, Aquilante, in Oriente.
– La terza sequenza: occupa i canti da 19 a 29. È centrata sulla pazzia di Orlando,
storia di Ruggiero e Bradamante momentaneamente riuniti e poi di nuovo separati.
Rodomonte sconfitto in amore da Manricardo
– La quarta vicenda: occupa dai canti 29 a 39. Ariosto si dedica quasi
esclusivamente alle tre vicende principali. La guerra qui raggiunge il culmine con la
V tirata di Agramante dalla Francia e gli attacchi alle truppe africane da parte di
Astolfo. Il rinsavimento di Orlando, la guarigione di Bradamante dalla gelosia che
l’aveva tormentata e la conversione di Marfisa alla fede cristiana e suo fratello
Ruggiero.
La quinta sequenza: occupa i canti da 39 a 42. È centrata su due fatti, la
conversione di Ruggero e la conclusione della guerra. Dopo le scene dell’assedio
di Parigi e della ritirata ad Arlì la guerra termina nello spazio separato dell’isoletta di
Lipadusa con il duello tra Orlando e Agramante.
La sesta sequenza: occupa i canti da 43 a 46, in cui Ariosto colloca l’ultimo
episodio ritardante di Ruggiero e Leone, prima di concludere con il matrimonio e il

duello tra Ruggiero e Rodomonte.

Prologo ed esordì dei canti sono nei poemi cavallereschi, si avvalgono di precise
tecniche formulari e svolgono sempre una duplice funzione –informativa e –
persuasiva.
Importante funzione di regolarità compositiva. Interruzione e ripresa dell’azione.
Luogo di verifica delle costanti del comportamento umano, delle leggi e dei principi
universali. La favola diventa illuminazione del reale e il reale luogo di riscontro
della favola e del suo più risposto, e più profondo, contenuto di verità.
Troviamo esordi di carattere moralistico nei quali prevalgono i temi dell’amore,
dell’infedeltà e della fallacia del giudizio umano, ci sono anche quelli di contenuto
politico ed eventi di cronaca.
Definito “il poema del movimento”, dove i cavalieri inseguono gli oggetti dei loro
desideri e delle loro passioni, spazio immensamente dilatato dove da Occidente a
Oriente le strade si intersecano.
Movimento di fughe, incontri e smarrimenti é legato dalla ricerca dell’oggetto del
desiderio che diventa non solo materia del narrare, ma principio fondante e
regolativo di tutta la struttura del testo.
Utilizza in modo nuovo la tecnica dell’entrelacement—-> consiste nel portare
avanti contemporaneamente più fili narrativi e di intrecciarli con continue
interruzioni e riprese.
Varietà delle situazioni e delle avventure intrecciate Appare per lo più determinate
dal caso, che annoda e separa strade e destini, interferendo continuamente sui
progetti degli uomini.
Subentra anche la legge dell’arte, che ordine regola, alla casualità degli
accadimenti il dominio della forma.
Il progetto dell’Ariosto è infine quello di dare una chiusura classica a una forma
strutturalmente aperta come quella del romanzo “cavalleresco”. L’intrecciarsi dei fili
narrativi non avviene infatti mai secondo accostamenti casuali, ma rivela sempre
una strategia compositiva.
Le leggi compositive del poema—> – Prima legge del comporre ariostesco:
movimento continuo e di tensione e distensione narrativa; generalmente Ariosto
interrompe le azioni quando hanno raggiunto il loro culmine, dando seguito a una
nuova storia, che a sua volta viene interrotta secondo il medesimo schema.
La fine del canto non coincide mai con la fine di un’azione—> conclusa al canto
successivo dopo le ottave di esordio.
Un’altra legge è quella della varietà ordinata in geometriche simmetrie narrative,
tematiche o di situazioni. Es.: simmetria narrativa e quello delle due principali
inchieste d’amore di Orlando e di Bradamante—> il parallelismo è complicato
dall’inversione di ruolo e dalla differenza dell’esito, che é di fallimento nel caso di
Orlando e di riuscita per Bradamante.
Il castello di Atlante con il suo labirinto di sale e le sue gallerie duplica la selva,
invece la luna é la faccia complementare della terra.
Troviamo anche il tema della saggezza e della virtù.
Orlando é l’eroe maturo che deve ritrovare l’identità perduta e tornare ad avere i

tratti tradizionali interrotti dopo il percorso degradante della follia.

Ruggiero deve scoprire se stesso e conquistare la virtù superando le prove della
giovinezza, la sensualità, l’incostanza e la curiosità.
Vero principio di coesione del racconto ariostesco è—-> L’IRONIA—-> assicura
Quell’equilibrio compositivo ed espressivo da sempre lo dati come una delle
caratteristiche del poema, si realizza nel montaggio di avventure e situazioni
diverse per qualità e registro. Si esprime attraverso il procedimento dello
“straniamento”—-> consiste in un mutamento della prospettiva dalla quale viene
considerato l’oggetto della narrazione, vicende illustri possono lasciare scorgere
l’imperfezione. Spesso è l’intervento diretto del narratore che produce questo
sguardo straniato.
L’ironia non viene solo dalle parole, ma può nascere anche dalle cose stesse.