LE SCOPERTE GEOGRAFICHE NEL RINASCIMENTO

LE SCOPERTE GEOGRAFICHE NEL RINASCIMENTO


Il Rinascimento fu un periodo di grande sviluppo scientifico e culturale, e le scoperte geografiche furono solo una delle tante sfide affrontate dall’uomo dell’epoca.

Le esplorazioni geografiche furono invogliate dalla necessità dei sovrani di trovare nuove vie commerciali con l’Oriente asiatico, dopo che questo era stato preso dai Mamelucchi in Egitto e dal 1450 dagli Ottomani. A tal fine si ebbe un nuovo interesse per le scienze nautiche e cartografiche.

Uno dei principali problemi dell’epoca era la mancanza di strumenti che potessero aiutare l’uomo ad orientarsi in alto mare, in particolare la difficoltà di determinare la longitudine. Nel 1560, Gerardo Mercatore inventò un metodo di proiezione che permetteva di seguire con facilità la rotta segnata dalla bussola e le navi vennero perfezionate per i lunghi tragitti.

Le prime esplorazioni geografiche furono condotte dai Portoghesi, che furono i veri pionieri nelle scoperte geografiche. Già nel 1418, il principe Enrico il Navigatore inviò uomini alla ricerca di nuove vie commerciali in Africa. L’impresa ebbe successo e invogliò a spingersi ancora più a sud: nel 1488 Bartolomeo Dias doppiò il Capo di Buona Speranza e 10 anni dopo Vasco da Gama raggiunse l’India. Il Portogallo iniziò ad accumulare ricchezza con l’importazione di seta, spezie e merci asiatiche provenienti dalle coste indiane.

Mentre i Portoghesi inviavano uomini in Oriente, la Spagna cercò nuove vie marittime inviando uomini a Occidente, alla ricerca di percorsi commerciali transatlantici verso la Cina e le Indie. Nel 1492 Colombo credette erroneamente che le Bahama fossero le isole a largo della costa atlantica. I navigatori che seguirono il genovese, come Amerigo Vespucci (1497) e Ferdinando Magellano (1519), provarono invece che tra l’Europa e l’Asia esisteva un altro continente. La Spagna invase tutto il territorio americano, dal quale ricavò una grande quantità di oro ed argento.

Queste scoperte geografiche ebbero conseguenze economiche, politiche e culturali importanti. Il Mediterraneo, che aveva per secoli rappresentato il centro degli scambi commerciali, perse la sua posizione di primaria importanza, mentre il Portogallo e la Spagna si arricchirono grazie all’importazione di nuove merci dall’Oriente e alla conquista delle Americhe.

Tuttavia, Portogallo e Spagna non riuscirono a mantenere la loro supremazia commerciale, e furono presto soppiantati da altre nazioni europee come l’Olanda, l’Inghilterra e la Francia. Ciò portò a un cambiamento radicale nella geografia economica dell’Europa e alla nascita di nuovi centri commerciali e culturali.


Di seguito si riporta una cronologia delle principali scoperte geografiche del Rinascimento:

  • 1418: Il principe Enrico il Navigatore invia uomini alla ricerca di nuove vie commerciali in Africa occidentale.
  • 1487-1488: Bartolomeo Dias raggiunge la punta meridionale dell’Africa, doppiando il Capo di Buona Speranza.
  • 1492: Cristoforo Colombo arriva in America, credendo erroneamente di essere giunto in India.
  • 1497-1499: Vasco da Gama raggiunge le coste dell’India e apre la via per il commercio con l’Oriente.
  • 1499-1502: Amerigo Vespucci esplora la costa del Sud America, dimostrando che si tratta di un nuovo continente.
  • 1513: Juan Ponce de León esplora la Florida.
  • 1519-1522: Ferdinando Magellano completa il primo giro del mondo, dimostrando che la Terra è sferica.
  • 1577-1580: Francis Drake completa il secondo giro del mondo, diventando il primo inglese a farlo.

Questi viaggi e scoperte hanno portato alla creazione di nuove rotte commerciali e alla diffusione di nuove conoscenze geografiche, scientifiche e culturali in tutto il mondo.

 

 

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