LE MASCHERE

LE MASCHERE

LUIGI PIRANDELLO LE MASCHERE


Fondamentale nelle opere di Pirandello è il concetto delle maschere. Nelle sue opere la funzione e l’inganno della vita sociale diventano <<maschere>> con le quali ognuno si presenta agli occhi degli altri.Per Pirandello, infatti, la vita non è altro che << un’enorme pupazzata senza nessuna spiegazione>>. Il reale e l’ IO umano non sono conoscibili dall’uomo in quanto la realtà è ineluttabilmente filtrata da chi tenta di percepirla.Non parla quindi di unicità del reale ma di molteplicità dello stesso. Per questo ogni uomo è insieme uno, nessuno e centomila. Dato che esistono tante realtà , devono necessariamente esistere tanti modi di “vedere” la stessa persona che non sarà, quindi, più uno ma centomila . Proprio per questa mancanza di unicità c’è l’ annullamento della persona che diventa così nessuno. Tutto questo è evidente nel romanzo “uno, nessuno e centomila” dove il protagonista Vitangelo Moscarda (un uomo qualsiasi) si accorge di non essere per gli altri quello che aveva da sempre creduto d’essere o meglio quello che lui credeva di essere e che non poteva a sua volta scorgere il suo vero IO ma quello che lui si vedeva era una delle centomila maschere. Ogni uomo è quindi chiuso dentro delle maschere dategli dalla società, dagli altri o anche da se stesso.