Le idee di unificazione in Italia
Liberali e conservatori
Le idee della rivoluzione portarono i sudditi e voler diventare liberi cittadini di stati moderni e dinamici.
Molti esponenti (soprattutto borghesi) di quest’idea proponevano riforme che li facessero partecipare alla vita politica dello stato. I sostenitori di questa tesi furono i “liberali” chiamati così perché sostenevano che tutti dovessero avere libertà politiche, civili, religiose ed economiche. Queste libertà dovevano essere stabilite da leggi perciò i liberali erano contro le monarchie restaurate.
I liberali erano divisi principalmente in due gruppi:
- alcuni (la maggioranza) volevano che continuasse a governare una monarchia, ma con una costituzione;
- altri (la minoranza) pensavano che la monarchia fosse superata e pretendevano al governo una repubblica.
Fra i monarchici liberali c’erano due idee:
- la prima diceva che solo i ricchi dovevano avere il diritto di voto;
- la seconda che tutti dovevano avere il diritto di votare.
Inoltre i liberali sostenevano che ciascun popolo formava una nazione che doveva essere autonoma e indipendente, che doveva decidere da sé le proprie leggi e il proprio governo.
Contrari a tutte queste idee erano soprattutto gli aristocratici che volevano preservare la precedente forma di governo.
I fallimenti dei moti liberali
Nel 1820 e nel 1830 i moti delle carbonerie fallirono e la società segreta non era in grado di guidare la rivoluzione perché:
- l’eccessiva segretezza impediva la precisa conoscenza degli scopi che si dovevano raggiungere;
- all’interno delle società convivevano idee politiche diverse;
- si illudevano di poter collaborare con i sovrani;
- il popolo non era coinvolto nella rivoluzione.
Così nacquero nuovi programmi politici per trovare una soluzione migliore ai problemi italiani.
I problemi italiani e le soluzioni federaliste.
Erano molti i problemi italiani, uno dei tanti era l’indipendenza: l’Italia doveva liberarsi dall’Austria.
Tanti volevano una soluzione rispettosa delle differenze tra i diversi stati italiani e volevano una federazione o confederazione.
Si distinguevano in neoguelfi, monarchici e repubblicani.
- Vincenzo Gioberti era il caposcuola dei federalisti neoguelfi.
- Cesare Balbo era monarchico.
- Carlo Catteneo diede un importanza laica e repubblicana