LE GUERRE DEL RE SOLE

LE GUERRE DEL RE SOLE

LE GUERRE DEL RE SOLE


LE GUERRE DEL RE SOLE (sintesi ed integrazione)

Della causa che scatenò la Guerra di Devoluzione (1667-68) si è gia detto in altra sede. Qui accenneremo invece ad alcune delle cause che spinsero Luigi XIV a dichiarare guerra prima all’Olanda nel 1672 e poi alla Lega di Augusta nel 1688.

GUERRA CONTRO L’OLANDA (1672-1678)

Degli errori della politica estera di Luigi XIV si è già accennato: ma occorre precisare che il re fu condizionato molto negativamente da alcuni suoi consiglieri, in particolare dal Colbert e successivamente dal Louvois. Nel caso della guerra contro l’Olanda sicuramente ebbero un peso rilevante le posizioni del Colbert. Quest’ultimo riteneva infatti che la legislazione mercantilista e protezionista applicata dagli olandesi danneggiasse le esportazioni francesi. D’altra parte, secondo il credo mercantilistico dello stesso Colbert, la ricchezza di un paese poteva essere ottenuta solo impoverendone un altro: egli non ammetteva che il commercio internazionale fosse uno scambio di beni e di servizi di cui potessero giovarsi più parti, ma considerava gli scambi come una sorta di guerra del denaro in cui il vantaggio di un paese comportava necessariamente la rovina di un altro. Bisogna precisare che la politica mercantilista europea aveva indotto molti Stati ad innalzare disastrose barriere doganali sia rispetto al loro territorio nazionale sia rispetto alle loro colonie.
Queste idee avevano fatto maturare la convinzione che il commercio francese avrebbe potuto espandersi solo se si fosse ridotta l’influenza della flotta mercantile dell’Inghilterra e dell’Olanda.
All’origine della guerra scatenata contro l’Olanda ci furono dunque tali motivazioni economiche ma esse si combinarono anche con motivazioni di ordine politico e psicologico: per tante ragioni Luigi nutriva un vero e proprio odio verso gli olandesi.
In primo luogo i Paesi Bassi gli avevano impedito di annettersi integralmente le Fiandre spagnole nel 1668 (con la Pace di Aquisgrana); in secondo luogo egli non sopportava l’insolenza e l’arroganza di quei ricchi mercanti, che osavano ostacolare gli interessi francesi. Inoltre Luigi nutriva un risentimento ideologico verso quella Repubblica che era nata dallo spirito rivoluzionario del protestantesimo ed era ancora nemica del cattolicesimo e che aveva altresì concesso rilevanti libertà civili e politiche.
Ispirato negativamente dal Colbert e spinto da tutte queste considerazioni, Luigi decise di aggredire le Province Unite: a questo scopo si alleò segretamente con il sovrano inglese Carlo II, con cui stipulò il trattato di Dover (1670), in base al quale i due Stati avrebbero dovuto attaccare l’Olanda e spartirsi i suoi territori.
L’andamento della guerra contro l’Olanda non solo mise in difficoltà le finanze inglesi ma provocò anche l’ostilità del parlamento, che riteneva che essa servisse soltanto alle mire espansionistiche della Francia. La dura opposizione parlamentare costrinse infine Carlo II a ritirarsi dal conflitto nel 1674 (gli storici hanno chiamato la guerra del 1672-74 “terza guerra anglo-olandese” o anche “terza guerra contro l’Atto di navigazione”).
Il matrimonio che unì, nel 1677, Guglielmo III d’Orange (Statholder d’Olanda) con Maria Stuart (figlia di Giacomo II) fu anche una mossa politica volta ad arginare la strategia aggressiva di Luigi XIV.

CAMERE DI RIUNIONE E GUERRA CONTRO LA LEGA DI AUGUSTA (1688-1697)

La guerra contro la Lega di Augusta ebbe come sua origine la politica annessionistica seguita dalla Francia attraverso le cosiddette “camere di riunione”, attuate dall’inizio degli anni ’80 in poi. Il pretesto fu fornito dal trattato di Nimega del 1678, in cui si parlava genericamente di “dipendenze” della Franca Contea che dovevano essere annesse alla Francia.
Le “camere di riunione” erano in sostanza delle commissioni istituite da Luigi XIV aventi il compito di stabilire l’appartenenza o meno di un certo territorio alla Francia. Esse furono suggerite soprattutto dal Louvois, potente ministro della guerra di Luigi XIV. La strategia del Louvois infatti fu tutta improntata all’uso della forza come strumento di soluzione dei problemi internazionali; egli, come è stato osservato, “inaugurò l’era della violenza e dei continui abusi di forza” (Fisher, Storia d’Europa). In effetti le “camere di riunione” furono “una politica di prede e di rapine” (Zeller) con cui la Francia riuscì ad impossessarsi (ritenendo di averne diritto) di piccole e grandi città dell’Alsazia (compresa Strasburgo), della Lorena, del Lussemburgo, della Svizzera, dell’Italia (Casale nel Monferrato).
Per Luigi inoltre tali acquisizioni territoriali erano anche la premessa per cercare di espandersi nell’area tedesca. Queste annessioni d’altra parte furono possibili anche perché la Francia approfittò della benevola acquiescenza dei sovrani Stuart inglesi (Carlo II e Giacomo II) e delle difficoltà in cui venne a trovarsi l’Impero asburgico aggredito dagli ottomani proprio in quegli anni (1683).
L’espansionismo francese provocò comunque una generale ed intensa reazione, che portò alla costituzione della Lega d’Augusta (Austria, Spagna, Olanda, Prussia, Savoia e Inghilterra) nella quale si coalizzarono tutti gli Stati che si sentivano minacciati e danneggiati, direttamente o indirettamente, dalla Francia. Quest’ultima venne a trovarsi così completamente isolata: ad aggravare ancora di più il suo isolamento contribuì l’avventata decisione di schierarsi al fianco degli ottomani che minacciavano Vienna e l’Occidente, pur di danneggiare gli odiati Asburgo, come si è già accennato in altra sede (era in corso in quegli anni la guerra tra Impero d’Austria e Impero ottomano).
La Pace di Rijswyck del 1697, che segnò la fine della guerra contro la Lega di Augusta, non ebbe un vero vincitore, anche se la Francia dovette cedere alcuni dei territori che aveva annesso, ma mantenne quello più significativo, la città di Strasburgo (con la pace separata stipulata con il ducato di Savoia nel 1696 la Francia mantenne anche Casale).

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